Oggigiorno, il primo pensiero degli adulti è annullare totalmente le situazioni di dolore dei bambini. Questa iper-protezione non aiuta a sviluppare la capacità di affrontare le problematiche. Bisogna educare i bambini alla resilienza.

Che cos’è la Resilienza?

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cos’è la resilienza? (https://1.bp.blogspot.com)

La resilienza è un termine che scientificamente indica quei materiali che fronteggiano gli urti senza spezzarsi. In psicologia, invece, la resilienza è quella capacità che va educata ed alimentata, allenata, attraverso la quale affrontare efficacemente le difficoltà e gli eventi negativi che la vita ci pone sul nostro cammino.  La resilienza accresce e muta in base alle esperienze, a ciò che si vive. Le capacità di resilienza sono sostanzialmente di 3 tipi:

  • Cognitiva: usare le capacità simbolico-razionali
  • Istintiva: (primi anni di vita) processi dominati da egocentrismo e onnipotenza
  • Affettiva: sviluppo del senso di sé e della socializzazione

Educare i bambini alla resilienza

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resilienza – educare alla resilienza (http://mundodapsi.com)

Educare un bambino alla resilienza, e quindi trasmettergli le capacità di affrontare le problematiche, è un percorso che lo aiuterà nel proprio cammino di crescita. Saper gestire situazioni e fattori stressanti, è fondamentale per la sopravvivenza e per una vita tranquilla. L’educazione alla resilienza parte dalla famiglia. Un genitore, solitamente tende a proteggere i propri figli da ogni sofferenza e trauma. Questa eccessiva protezione, spesso, non permette al bambino di affrontare e superare gli ostacoli che, indubbiamente, il percorso di crescita gli pone davanti. Educare un bambino verso lo sviluppo della capacità di far fronte alle problematicità non è cosa semplice. Dovrebbe essere un percorso che si avvia già nei primi mesi di vita. Il bambino dovrà imparare a confrontarsi con la realtà, perciò ci sono dei piccoli passi che si possono affrontare, per intraprendere l’educazione alla resilienza già all’interno della famiglia.

Passi per l’educazione alla resilienza

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passi per educare alla resilienza (http://www.esseredonnaonline.it)

La socializzazione aiuta lo sviluppo della resilienza. Quindi si consiglia di creare situazioni di incontro con i coetanei. La socializzazione, infatti, non deve avvenire solo all’interno delle strutture scolastiche ma anche al di fuori. Nel caso in cui si creassero delle criticità (litigi tra i bambini) lasciamo che siano loro stessi a risolverle e a trovare la soluzione. Se un bimbo piccolo che cammina cade, non bisogna subito correre a rialzarlo: può, anzi, deve farlo da solo, come farebbe un adulto. Questo concedergli spazi di autonomia, rafforza la forza psichica del bambino. Quindi lasciate che i vostri figli provino a confrontarsi con i propri limi, ovviamente evitando situazioni pericolose, ma se volessero arrampicarsi su un albero lasciate che lo facciano, come aprire un barattolo o correre in un prato. Lasciare che un bambino faccia da solo, e risolva le problematiche in autonomia, serve anche al piccolo per scoprire le proprie capacità.

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Importante per la socializzazione, è anche la condivisione. Occorre spiegare al bambino che ciò che vi appartiene può essere condiviso. Insegnateli che è importante condividere il gioco, la merenda, i colori ecc. Altro punto focale del percorso verso l’apprendimento di questa capacità, sono le regole. Educare il bambino ad avere dei limiti, e a non pretendere, è fondamentale. Per ottenere qualcosa dobbiamo lavorare e “guadagnarcela”, questo vale anche per i bambini. Trasmettergli il significato del valore della conquista e delle cose che si ricevono è importante: non tutto è dovuto. Occorre insegnare ai bambini che non possono avere tutto, bisogna meritarsele le cose e non sempre vale questa regola, a volte non si riceve nulla. Importante in questo caso è il non concedere sempre tutto ciò che il bambino chiede.



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In volo sulle ali della mia fantasia! Così mi descrivo sin da quando sono una bambina, perché così è come mi sento: sono curiosa e adoro farmi stupire continuamente da ciò che mi circonda, amo la natura, le sfide, la creatività. Tutto questo mi ha permesso di diventare la persona che oggi sono e fare il lavoro dei miei sogni: l’educatrice! Non si deve mai aver paura di mettersi in gioco!!!