Un figlio percepisce la voce della mamma e la sua melodia sin da quando è nel grembo e la musica, una volta venuti al mondo diventa un mezzo per ritrovare le sensazioni che sono state vissute nel ventre materno!

Musica, mamma e feto

musica in gravidanza
Musica, gravidanza e feto (foto by Unsplash)

“La musica è l’arte per un mondo migliore.

La musica è l’esempio unico di ciò che si sarebbe potuto dire,

se non ci fosse stata l’invenzione del linguaggio,

la formazione delle parole,

l’analisi delle idee,

la comunicazione delle anime”

Proust

Una donna che accarezzando il proprio ventre canta rivolgendosi al bambino che porta in grembo sta facendo un ottimo lavoro! In questo modo, attraverso la voce e la melodia il feto si prepara verso un percorso duro: lo sviluppo logico e cognitivo. Quelle dette dalla mamma non sono solo parole, ma sono degli stimoli che il feto riceve, attraverso i quali si mettono in atto determinati processi che ottimizzano la crescita e lo sviluppo del piccolo.

Questo processo è stato riscontrato da moltissime riceche medico scientifiche, molte delle quali svolte in Italia presso la fondazione Umberto Veronosi. Dette ricerche hanno portato alla conclusione per la quale intorno al 4° mese di gestazione l’orecchio del feto si sia già ben formato. Ed è per questo motivo che l’udito è il primo dei 5 sensi che si sviluppa. Attraverso di esso si avvia il processo di sviluppo e l’apprendimento sonoro del bambino. Al 5° mese, invece, al feto giungono i suoni percepiti dall’esterno e percepiti sottoforma di vibrazioni prodotte dal ventre materno e filtrate dal liquido amniotico. Queste vibrazioni hanno la facoltà di stimolare sia l’udito sia il tatto.

Quando il folle ebbe ragione: l’Audiopsicofonologia

Ad oggi questi studi sono stati possibili grazie soprattutto ad un medico otorinolaringoiatra francese: Alfred Tomatis. Tomatis (Nizza 1920 – Carcassonne 2001) per secoli criticato per via delle sue teorie e metodologie ritenute spregiudicate dai colleghi, nella sua epoca è stato dichiarato folle per le sue idee particolarmente all’avanguardia! Queste critiche lo hanno condotto alla decisione di presentare le proprie dimissioni dall’albo dei medici.

Negli anni ’50 Tomatis diede origine alla sua disciplina nata a seguito degli studi sul legame tra personalità ed esperienza all’ascolto: l’Audiopsicofonologia. Essa ha come oggetto di studio e di applicazione la rieducazione dell’orecchio a fine di accrescere la capacità di ascolto di un individuo. Secondo il medico lo sviluppo dell’ascolto sarebbe direttamente collegato allo sviluppo psicologico di ogni individuo e all’acquisizione del linguaggio: sviluppo dell’immagine corporea e del Sé.

Il dialogo tra la futura mamma ed il feto

musica in gravidanza
Comunicazione tra madre e feto (foto by Unsplash)

Alfred Tomatis ha svolto numerose ricerche sulla comunicazione tra il feto, la madre e l’ambiente circostante. Il medico per questi suoi studi si è ispirato all’inglese Negus (autore di fine 1900) il quale affermava che “le uova degli uccelli canterini covate da uccelli che non cantano danno origine ad uccelli privi della capacità di cantare”, per questo motivo anche tra madre e feto, sicuramente, deve esserci una sorta di comunicazione.

Tomatis attraverso ricerche ed esperimenti tentò di provare come, già nel grembo materno, il feto inizi ad organizzare la propria comunicazione verbale. Nel suo universo sonoro l’udito del feto è congiunto alle frequenze filtrate dal liquido amniotico, che trasmette solamente specifiche frequenze provenienti dal mondo esterno. Nel caso in cui la giusta stimolazione sonora dovesse mancare, sia attraverso la voce materna, sia attraverso musica e melodie, nel periodo di gestazione potrebbe essere compromessa la capacità di ascolto e di linguaggio del nascituro.



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In volo sulle ali della mia fantasia! Così mi descrivo sin da quando sono una bambina, perché così è come mi sento: sono curiosa e adoro farmi stupire continuamente da ciò che mi circonda, amo la natura, le sfide, la creatività. Tutto questo mi ha permesso di diventare la persona che oggi sono e fare il lavoro dei miei sogni: l’educatrice! Non si deve mai aver paura di mettersi in gioco!!!