ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder), cioè Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività, è un disturbo neurobiologico che si presenta a partire dall’età infantile. L’ADHD è un disturbo che nella maggior parte dei casi persiste nel corso della vita. Ma quanto sappiamo veramente di questo disturbo?
L’ADHD è un disturbo neurobiologico che presenta livelli di inattenzione, impulsività e iperattività, non adatti all’età del bambino o adulto in cui è presente. Infatti, è stato dimostrato che questo disturbo presenta comportamenti errati ed esagerati. Inoltre, l’ADHD rende vulnerabili ad altri disturbi spesso interconnessi tra loro. Essi sono:
Coloro che sono affetti da ADHD, solitamente, non hanno una media scolastica sufficiente, presentano problemi nelle relazioni (sia affettive che amicali) e nei rapporti lavorativi (cambiano frequentemente lavoro). Spesso queste persone rischiano di essere coinvolti in incidenti stradali o azioni legali.
Nei bambini, soprattutto dai 3 ai 6/7 anni, è solitamente presente un altro livello di energia e vivacità ed una bassa percentuale di attenzione. Queste non sono caratteristiche esclusive dell’ADHD, ma atteggiamenti intrinsechi del bambino! Coloro che realmente sono affetti dal Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività presentano determinate caratteristiche, quali:
Spesso, i primi a constatare la presenza di comportamenti sospetti sono insegnanti ed educatori. Questo accade perchè sono persone che osservano il bambino in modo differente da un genitore. I genitori, quindi, dovrebbero seguire i consigli che gli vengono dati. Ma, è bene sottolineare anche che, personale educativo e docenti non sono tenuti, né preparati ad effettuare una diagnosi. Detto ciò, nel caso in cui ci si dovesse accorgere che un bambino presenta caratteristiche preoccupanti, non resta che sottoporlo ad una attenta osservazione da parte di personale esperto e preparato.
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Una corretta valutazione viene fatta solo da psicologi o neuropsichiatri infantili, solitamente affiancati da altre figure specializzate in questi precisi casi. La diagnosi è solitamente preceduta da un iter di valutazione ben definito. Principalmente si tratta di una raccolta di informazioni riguardanti il bambino, attraverso interviste alle figure ad esso più vicine (famiglia, docenti, bambino stesso), e di una valutazione in base ad alcuni test specifici, effettuati in ambienti preparati, per poter apprendere i punti di forza e le carenze del soggetto valutato.
Una persona, a cui è stato diagnosticato questo disturbo, potrà, con le dovute assistenze e cure, vivere una vita “normale”. Infatti, una volta raggiunta una diagnosi definitiva verranno messi in atto degli interventi personalizzati, realizzati in base al profilo dell’utente. Questi interventi possono essere dei training parentali, o delle terapie farmaceutiche, a secondo ovviamente della gravità del caso. In ambito scolastico, i bambini a cui è stato diagnosticato l’ADHD possono essere affiancati da insegnanti di sostegno e figure di supporto educativo.
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