Adottare un bambino, un percorso lungo per raggiungere un sogno
Accogliere un bambino è un gesto di amore forte che deve essere ben ponderato prima di imbarcarsi in una serie di cavilli giuridici estremamente complicati. Infatti, sono lunghe e complesse le pratiche da sostenere per avviare una procedura di adozione di un bambino. In Italia, chi desidera adottare un bambino, deve intraprendere un percorso ben preciso.
Si sa che adottare un bambino è una scelta che comporta una certa responsabilità, per questo motivo deve essere un desiderio maturato da entrambi i partner che formano la coppia. Vediamo insieme le fasi principali, i tempi necessari ed i costi da sostenere.
Rivolgendosi al Tribunale dei minori, occorre presentare la domanda per ottenere l’idoneità all’adozione, sia se si tratta di un’adozione nazionale che internazionale. Dopodiché bisogna recarsi all’ufficio della cancelleria civile per presentare la domanda di adozione. Se i requisiti di idoneità verranno superati, gli enti locali dovranno prendere contatti con la coppia per fare una valutazione sulle potenzialità genitoriali, raccogliendo una serie di informazioni utili all’adozione. In questa fase verrà esaminata l’effettiva volontà degli aspiranti genitori ad adottare un bambino. Inoltre verranno effettuati accertamenti per verificare precedenti penali. Gli esiti di tutte queste indagini saranno decisivi. Faranno accogliere la domanda oppure respingerla. Per svolgere questa prima fase occorrono dai 4 ai 6 mesi di tempo.
Perché una coppia venga giudicata idonea devono sussistere queste condizioni:
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Non resta che attendere la telefonata da parte del Tribunale. Tenete presente che la domanda scade dopo tre anni dalla data di presentazione e, se entro questo periodo non verrete chiamati, occorrerà ripetere l’intera procedura.
Solitamente, se si sceglie di intraprendere l’iter dell’adozione nazionale, i tempi sono relativamente brevi, dai 12 ai 14 mesi dalla deposizione della domanda. In questo caso c’è da valutare il “rischio giuridico” ovvero la possibilità che il bambino possa essere ricollocato presso la propria famiglia.
Nel caso dell’adozione internazionale, la domanda deve essere presentata nel suo paese di origine. Per questo si tratta del percorso più lungo e complesso da intraprendere a livello legislativo. Spesso occorrono anche 3 anni dalla presentazione della domanda.
I neonati, la cui madre ha scelto di partorire in regime di anonimato senza quindi riconoscere il figlio entro i primi 10 giorni dalla nascita, sono adottabili. A partire dall’undicesimo giorno il piccolo viene affidato al Tribunale dei Minori che si mette in cerca di una famiglia cui affidarlo e ai servizi sociali che si occuperanno di lui.
Durante i primi due mesi, c’è il rischio che la madre decida di riconoscere il figlio. Se ciò non accade, superati i primi due mesi parte il periodo di 12 mesi di affido pre-adottivo, che si conclude poi con l’adozione definitiva.
I costi per adottare un bambino possono variare a seconda se si tratta di un’adozione italiana o internazionale. Nel primo caso i costi che dovranno sostenere gli aspiranti genitori sono molto bassi. Nel caso dell’adozione internazionale, invece, i costi sono molto variabili e spesso anche molto alti. Si parte da un costo base di € 5.000 per istruire le pratiche a cui si aggiungono i costi per l’ente che si occuperà dell’adozione nel paese scelto che possono variare dagli € 8.000 ai € 15.000. Da sommare ancora i costi per i viaggi nel paese straniero, gli alloggi e gli extra.
Terminata l’attesa, finalmente potete accogliere il bambino a casa. Durante i primi mesi, vi verrà consegnato un documento che attesta il collocamento provvisorio del bambino e verrà nominato un tutore. Dopo alcuni mesi, vi verrà notificato un documento che prevede l’affidamento pre-adottivo del minore, mentre il tribunale incaricherà i servizi sociali della vostra zona di vigilare sulla situazione e di redigere dettagliati rapporti.
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