Cosa accade se mamma e papà sono in disaccordo riguardo i vaccini obbligatori?
In base al Decreto Vaccini in Italia, che si è reso necessario a causa della riduzione della copertura vaccinale, dell’aumento dei casi di malattie infettive, del virus della rosolia in donne in gravidanza e al ritorno di malattie infettive ormai sconfitte da anni nel nostro paese, il Governo ha portato a 10 i vaccini obbligatori in Italia. Essi sono obbligatori, sia per permettere l’ammissione dei bambini a scuola, ma anche per evitare sanzioni per i genitori che non provvedono ad adempiere in modo regolare al nuovo obbligo vaccinale.
Ma cosa accade se i genitori sono in disaccordo riguardo appunto l’obbligo di vaccinazione? Vediamo come si è concluso uno dei recenti fatti di cronaca che ha come protagonisti una mamma contro un papà No Vax.
Sono diversi i casi di cronaca che vedono genitori in disaccordo riguardo la vaccinazione obbligatoria, necessaria per poter iscrivere il bambino a scuola, a partire dal nido. A chi spetta la decisione finale?
Un fatto accaduto di recente, vede una mamma che vuol far vaccinare la propria piccola, anche per poterla iscrivere al nido. Ma il papà, un fervente No-vax, non ne vuole affatto sapere. La mamma, dopo essersi rivolta ai carabinieri, alla Asl e agli assistenti sociali, ha capito che non c’era nulla da fare. Fatto sta che la piccola di 13 mesi è rimasta senza protezione da virus temibili, come polio, meningite e morbillo.
Quindi, nonostante mesi e mesi di tentativi e discussioni, la mamma, non riuscendo a far cambiare minimamente idea al marito, si è recata alla Asl, ma anche li ha ricevuto porte in faccia. Infatti, senza il consenso di entrambe i genitori, non possono somministrare vaccini, seppur obbligatori per legge.
Nessun ente, quindi, le è stato di aiuto. Gli è stato semplicemente consigliato di convincere il papà a cambiare idea. Il problema è reale perché la signora non può far vaccinare la bambina contro la volontà dell’altro genitore, poiché dovrebbe firmare un modulo di consenso informato e dichiarare che anche il papà è d’accordo. Fatto sta che si è vista costretta a rivolgersi al Tribunale dei Minori. Infatti, dato che sono entrambe i genitori ad esercitare la patria podestà, in assenza del consenso di uno dei due è il giudice che autorizza.
Trattandosi della salute della bambina e di altri bambini con cui entrerebbe in contatto una volta a scuola, il giudice nell’arco di un mese ha autorizzato la vaccinazione. Quindi, tutti coloro che si trovano nella stessa situazione, non devono esitare a rivolgersi al Tribunale dei Minori.
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