In molti altri paesi europei, ci sono delle normative che regolano le attività lavorative sia femminili che maschili, per ottimizzare la vita familiare. Nei paesi scandinavi, ma anche in Germania, Olanda e Francia, avere una carriera consolidata e creare una famiglia è una prassi comune. Donna, mamma e lavoratrice in carriera: perché in Italia non possiamo essere tutto questo?
Una donna italiana, lavoratrice e affermata, riscontra delle problematiche nel diventare mamma. L’Italia, infatti, è l’unico paese Europeo nel quale una futura mamma ha delle preoccupazioni nel comunicare al datore di lavoro la propria gravidanza. Nel nostro paese, infatti, le leggi a tutela delle donne lavoratrici sono ancora deboli e incompatibili con le reali esigenze familiari.
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A tutela delle donne, madri lavoratrici, infatti non ci sono leggi ben chiare. Per questo motivo, una donna che rientra dalla maternità, avrà serie problematiche nell’affrontare nuovamente la vita lavorativa. Queste negatività si riscontrano sin dal primo momento in cui si torna a lavoro. Prima di tutto il ruolo precedente non lo si trova più. Infatti, una neo mamma tornando a lavoro, viene considerata da colleghi e datore, inabile o, addirittura, malata. Per questo motivo la lavoratrice è costretta ad affrontare nuovamente una scalata professionale, anche se prima della maternità ricopriva un ruolo importante.
Altra difficoltà, che riscontrano le mamme lavoratrici, riguarda la “disponibilità”. Una mamma lavoratrice, difatti, dovrà soccombere ad impegni riguardanti la famiglia e quindi, sottrarre delle ore dal lavoro. Questo, perché in Italia non è prevista una legge che permetta anche ai papà di aiutare la mamma. Negli altri paesi europei, difatti, ci sono regolamentazioni che tutelano entrambe i genitori. Come può una donna conciliare gli impegni familiari e lavorativi senza un aiuto? Anche se estremamente intelligente, una mamma lavoratrice, non ha molte possibilità di crescere professionalmente. Tranne per rari casi, affrontare le problematiche familiari da sola, vuol dire che una donna, mamma e lavoratrice, deve suddividere la propria giornata in base agli impegni degli altri. Quindi le mamme, quando possono, si ritrovano a lavorare part-time, e in Italia questa soluzione non è una sistemazione tollerabile, per una sostanziale crescita professionale. Questo significa che le donne che diventano mamme, pian piano spariscono dai luoghi di lavoro agevolando la crescita professionale esclusiva dell’uomo. Fortunatamente ci sono ancora donne forti, affiancate da qualcuno che le aiuta e che, anche se a fatica, riescono a conciliare tutti gli impegni in ogni campo.
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