Quanti di voi si sentono spiazzati e non sanno cosa fare di fronte ad un capriccio del proprio figlio? E’ vero, la rabbia è l’emozione più impegnativa e problematica da spiegare perché quando si presenta impegna noi genitori nella ricerca della soluzione e nel trovare strade alternative per affrontare e superare la frustrazione del proprio figlio.
Tutto ciò non è affatto semplice perché i bambini, generalmente dal secondo anno di vita in poi si arrabbiano spesso e ognuno lo fa a modo suo. C’è chi piange, chi urla e chi perde completamente le staffe, tirando calci, oggetti o brutte parole verso i propri genitori.
E’ importante tenere condotte educative autorevoli fin da quando i figli sono piccoli. Le regole sono fondamentali, servono a crescere un figlio sicuro. Il bambino può capire cosa può e cosa non può fare, si da piccolo ma anche nel suo futuro. Quindi i “no” servono per porre dei limiti. Solitamente vanno motivati, ma in base all’età bisogna usare parole e spiegazioni diverse. Ma quando i bambini sono in preda alla rabbia occorre dire un “no” deciso, le spiegazioni possono aspettare.
Un genitore assente tende ad accontentare il proprio figlio dandogli tutto e subito credendo di farlo felice. Oppure per farsi perdonare dell’assenza dovuta dal lavoro, o peggio ancora per non sentire i suoi lamenti. A volte per non sentir piangere il proprio figlio si tende a ricoprirlo di ogni cosa e non contrastarlo mai. Tutto questo è distruttivo per lui e per il suo futuro.
L’ora dei pasti può trasformarsi in una vera e propria tragedia e può diventare una consuetudine. E’ successo anche a me qualche anno fa quando mio figlio Gabriele che aveva più o meno 5 anni ogni giorno si sedeva a tavola e diceva “questo cibo non mi piace” e ne ordinava uno alternativo. Ed io, cadendo nella sua trappola lo accontentavo, oppure offrivo a lui uno spuntino subito dopo i pasti per paura che morisse di fame!
Se vostro figlio non vuole mangiare quello che gli avete preparato, fategli un sorriso e non arrabbiatevi. In questi casi è utile la vostra indifferenza. Non insistete e non offrite menù alternativo. Fate in modo che resti seduto se non avete finito e non preparate uno spuntino subito dopo il pasto. State certi che vostro figlio si abituerà alle cose che preparate senza fare capricci e senza avere assurde pretese. Credetemi, è successo anche a me! Può capitare che questo scateni inizialmente reazioni anche violente. In questo caso è importante aiutarli a modulare le pulsioni.
Un genitore, per aiutare il proprio figlio a superare i momenti di rabbia dovrebbe:
Mostrare al proprio figlio interesse, ascolto, pazienza e intimità aiuta a conoscere e fidarsi dei suoi sentimenti, avere più sicurezza e stima di se e socializzare con più facilità.
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