“I fratelli, figli d’uno stesso sangue, generati dalle stesse viscere, cresciuti fra le stesse braccia, educati dalla stessa voce autorevole ed amorosa, godono, i primi anni, della stessa atmosfera d’affetti sotto lo stesso tetto; per cui si può dire che vivono d’una stessa vita”
(Paolo Mantegazza)
Nessun essere umano è uguale all’altro, è questa una delle caratteristiche più affascinanti degli umani. Però allo stesso tempo, la singolarità, potrebbe destare problemi ed ansie a genitori di due o più figli. Infatti spesso la loro domanda è “perché i miei figli, cresciuti con la stessa educazione, sono così diversi?”. A preoccuparli sono sostanzialmente i comportamenti, a volte totalmente diversi, che i loro figli assumono. Spesso un figlio può sembrare più fragile e debole dell’altro, mentre un figlio potrebbe essere più ribelle.
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La singolarità della persona nasce già al momento in cui egli è concepito: ogni bambino è unico poiché porta con sé un bagaglio naturale singolare. Già dai primi mesi di gravidanza, difatti, il feto “vive” delle esperienze, attraverso quello che gli giunge dall’esterno. Il bambino, è in grado di assorbire ogni stimolo proveniente dall’esterno. I genitori, durante la gestazione fantasticano sul nascituro, su come sarà fisicamente e su cosa diventerà crescendo. Ad esempio un elemento che caratterizza la persona è il nome: da esso si evince il modo in cui i genitori si sono immaginati il proprio figlio. Inoltre, il nome è un filo che collegherà per sempre il figlio al genitore e all’idea che quest’ultimo si è fatto di lui.
I genitori sostengono sempre di aver educato i propri figli allo stesso modo, ma non è proprio così. Come descritto in “Il cocco di casa: ogni genitore nega di avere un figlio preferito” i genitori sono esseri umani e in quanto tali hanno delle preferenze. Ma non è solo questo ad influire nella crescita di un bambino. Già tra il primo ed il secondo figlio c’è una differenza nel porsi nella relazione genitoriale. Il primo figlio è una novità, non si ha l’esperienza dovuta e quindi a volte si cade nell’eccesso: troppo controllo, troppe ansie, o la visione di troppi pericoli. Con il secondo figlio questo non accade perché si sa già in cosa si sta andando in contro. Altra variante è l’età dei genitori e gli eventi che intercorrono nella relazione familiare.
Il bambino non cresce solo dentro casa. Sin dai primi anni, dalla scuola materna, se non prima, il bambino affronta avventure nuove lontane dal nucleo familiare. Crescendo il bambino diventa adolescente e ciò che vede e vive al di fuori di casa sua influenzerà il carattere. Il gruppo di amici, i gusti, le esperienze negative e positive, tutto influisce sulla persona che si diventerà. Per questo motivo due o più fratelli o sorelle cresciuti sotto lo stesso tetto, crescendo diventeranno persone distanti, ma il legame consanguineo non si scioglierà mai. Avere un fratello o una sorella è una sicurezza, nel bene o nel male si potrà sempre contare su l’altro.
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