Gruppi WhatsApp dei genitori, figli sempre meno responsabili
Impossibile non caderci, soprattutto per chi come me ha più di un figlio: c’è il gruppo della 1 E, quello dell’asilo, quello della scuola calcio di mio figlio e quello della scuola nuoto delle mie figlie. Non dimentichiamo poi l’oratorio e i vari gruppi provvisori che vengono creati in caso di feste di compleanno… Praticamente un continuo squillare di messaggi in arrivo!
Ma prendiamo in esame il caso dei gruppi WhatsApp dei genitori e cerchiamo di capire fino infondo quanto siano nocivi per la responsabilità e l’autonomia dei nostri figli.
Ricordo molto bene come funzionava la scuola ai miei tempi: ogni alunno aveva la consapevolezza che in classe bisognava stare attenti per il semplice fatto che, se non si sta attenti a scuola si arriva a casa senza il compito. E se si arriva a casa senza il compito ci si becca un bel rimprovero dalla mamma o da l papà e solo quando la mamma si è calmata si fa una telefonata ad un compagno. Se l’amichetto rispondeva eri salvo, altrimenti, dopo aver preso un’altra sgridata dalla mamma, andavi a scuola senza compito. E andando a scuola senza compito si prendeva la meritata punizione dalla maestra, oltre a qualche scapaccione se necessario. Ed ecco che per magia ci si ricordava di stare più attenti in classe!
[mom]
Oggi invece tutto è cambiato. Non solo i nostri figli possono permettersi di essere distratti durante la lezione, tanto poi ci pensa la mamma a prendere i compiti per casa. Ma guai se poi l’insegnante si permette di alzare i toni con gli alunni… Si potrebbero assistere scene del tipo che gli alunni, mettendo in atto la loro educazione, prendono a parolacce gli insegnanti. Magari tirando anche oggetti o uscendo dalla classe senza il permesso. O meglio ancora, come racconta spesso la cronaca, accade che i genitori aggrediscono gli insegnanti fuori dalla scuola per difendere il proprio figlio che è stato sgridato dopo essersi comportato in classe in modo non appropriato.
Ma ci rendiamo conto dei danni che stiamo provocando ai nostri figli? Abbiamo preso noi il totale controllo nell’ambito scolastico: chiediamo i compiti, li correggiamo, suggeriamo, dubitiamo, chattiamo per confrontare i lavori degli altri… L’ipercontrollo sui compiti genera nei bambini sfiducia. Ma soprattutto li deresponsabilizza al punto di fregarsene di quel che la maestra spiega, tanto poi ci pensa mamma a chattare!
Grazie alla tecnologia nelle scuole, grazie al registro scolastico ogni famiglia può controllare quali compiti siano stati assegnati, ma forse costa troppa fatica!
Cerchiamo di vedere il lato positivo di un gruppo WhatsApp tra genitori. Certo, può essere utile per veicolare informazioni importanti in breve tempo. La rappresentante di classe non deve più chiamare un genitore alla volta per comunicare qualcosa, ma basta un semplice messaggio e nello stesso istante tutta la classe è informata. Ma basta poco che le parole vengono amplificate e diventano bombe e quasi sempre a discapito della serenità della classe e dei bambini. E da una semplice affermazione nasce una tragedia.
Per colpa dei gruppi WhatsApp, non si tiene più conto del fatto che la comunicazione avviene in un certo contesto, che ogni parola ha un’intonazione, che viene accompagnata da gesti. Tutto è strumentalizzato e chi ci rimette più di tutti sono i nostri figli.
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