Il problema dei compiti a casa: consigli per i genitori
L’importanza di una collaborazione continua tra genitore e insegnanti diventa, nel corso dell’anno scolastico, una delle cose da non sottovalutare per riuscire ad aiutare nel migliore modo possibile i propri figli. Non tutti gli alunni dimostrano lo stesso grado d’attenzione e d’applicazione ed i compiti a casa il più delle volte, purtroppo, si rivelano per loro un vero e proprio tormento.
Di solito, affermano alcuni psicologi, sono le femminucce quelle che evidenziano una maggiore predisposizione a fare i compiti assegnati. Il problema, però, non è così arduo come potrebbe sembrare. In alcuni casi, infatti, sempre secondo gli esperti, basterebbe riuscire ad addolcire la parola compito. Quest’ultimo oltre a rimandare al dovere dello studente, deve essere avvertito, sotto certi versi, anche come un piacere. Dopo ogni compito, infatti, ne deriva sempre un premio, che potrebbe essere, ad esempio, la libertà per un ragazzo di dedicarsi ai suoi giochi preferiti, all’uscita con gli amici, allo sport ed a qualsiasi passione egli nutra.
Purtroppo, accade sempre più spesso che, invece, gli assegni a casa vengano visti come una costrizione ed un peso. Ciò si rivela, tra le altre cose, pure quando alcuni insegnanti caricano gli studenti con troppe cose da fare per il giorno dopo. L’eccessivo lavoro da svolgere diventa in questo modo deleterio e porta di conseguenza a sviluppare nei ragazzi una seria ripugnanza verso i compiti. Quest’ultimi si trasformano nella mente dei giovani un limite, una sorta di costrizione, una prigione.
I genitori hanno un ruolo decisivo per far sì che ciò non avvenga. Come prima cosa dovrebbero insegnare ai propri figli l’importanza che si nasconde dietro l’azione di fare i compiti a casa. Tale impegno, infatti, è necessario associarlo ad una forma importante di responsabilizzazione da parte loro. Se i ragazzi comprendono tale valore sarà molto più probabile che un assegno a casa non verrà più visto più come una punizione. Bensì, al contrario, come un segno di crescita e di maturazione.
Tra i suggerimenti da dare ai genitori vi è sicuramente quello di di evitare di strillare contro i propri figli se questi non s’impegnano o fanno troppe storie. Mai adoperare antipatici ricatti oppure, peggio, punizioni forzate. Determinati comportamenti, infatti, alla fine si rivelano solamente deleteri e finiscono con l’allontanare sempre più i figli dallo studio. La migliore chiave per riuscire ad avvicinare i ragazzi ai compiti è, anche in questo specifico caso, il dialogo.
Non c’è niente di male se, poi, un genitore decida di dare una mano al proprio ragazzo standogli inizialmente un po’ vicino, supportandolo nei momenti di stallo, quando vorrebbe chiudere tutto e correre a giocare. Bisogna riuscire a realizzare una solida rete di collaborazione tra figli, genitori, ma anche con gli insegnanti. Sarebbe necessario, laddove i compiti sembrino essere davvero troppi, riuscire a dare vita ad un’unione sincera e costante con gli insegnanti per alleggerire, in certi casi, gli assegni a casa.
[mom]
Un clima favorevole d’aiuto reciproco, fatto di monitoraggio e comunicazione, può rendere molto più sereno un cammino scolastico. Non mancano, però, dei casi in cui dei ragazzi hanno difficoltà a svolgere i compiti a casa non per svogliatezza, ma perché si trovano, purtroppo, a vivere delle problematiche familiari difficili come, ad esempio, la separazione dei propri genitori. Una situazione che inevitabilmente li porta ad avere una minore concentrazione.
Soprattutto in questi casi gli psicologici sottolineano la necessità da parte di una madre o di un padre, di mettere al corrente gli insegnanti, in modo da ottenere da parte loro, un’effettiva comprensione di ciò che il giovane sta vivendo.
Il problema dei compiti a casa è molto comune in tutte le famiglie, ma con i nostri consigli utili tutto sarà risolto!
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