La musica da sempre invade le nostre vite e soprattutto quelle dei nostri bambini. Jingle, sigle dei cartoni animati, filastrocche, ninna nanne ecc… Ma allora perché non sfruttare questo elemento per stimolare la mente dei più piccoli? La magia della musica può essere una degna compagna di crescita dei bambini sin dai loro primi mesi di vita.
La musica è composta da diversi elementi “matematici” partendo dal ritmo stesso. Per questo motivo, alcuni studi scientifici e pedagogici hanno dimostrato che il cervello di un bambino, sottoposto a stimoli musicali, sviluppa attitudini socio-cognitive maggiori rispetto al cervello di coetanei che non hanno affrontato tale percorso.
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Sicuramente l’intelligenza di un bambino non nasce dall’apprendimento musicale. Di fatto, però, con la musica, soprattutto con il ritmo, si lavora sulle parti del cervello che stimolano la logica e il pensiero. Attraverso i momenti musicali proposti da un laboratorio per la prima infanzia, il bambino potrà imparare più velocemente a conoscere se stesso e l’altro (apprendendo la socializzazione prima dei 3 anni), svilupperà, così, un senso logico-cognitivo maggiore rispetto ai coetanei che non hanno mai avuto un approccio simile. Questo percorso, inoltre, andrà ad agevolare l’esperienza scolastica sia riguardo lo studiosi, sia riguardo l’aspetto sociale, poiché per il bambino sarà più semplice inserirsi nel gruppo classe.
Ovviamente parlando di apprendimento musicale nei primi 3 anni di vita del bambino, non si intende imparare a suonare uno strumento vero e proprio. Gli strumenti musicali con cui si andranno ad approcciare i bambini, durante un laboratorio per la prima infanzia, si ispirano al percorso montessoriano. Si tratta di strumenti musicali in legno che partono dall’uso di oggetti e movimenti della quotidianità. Essi vanno a lavorare soprattutto sul concetto dell’abbinamento ritmo-colore-suono. Cioè: ad ogni colore corrisponde un suono ed ogni suono ha una propria ritmicità. Si usano spesso anche oggetti provenienti dalla quotidianità (cucchiai, piatti, pentole). Si può usare tutto ciò che fa “suono”.
Importante sarà, anche, andare a lavorare sul proprio corpo (metodo Orff ). Attraverso queste attività il bambino imparerà a conoscere se stesso, i propri spazi e di conseguenza l’altro. I laboratori musicali sono percorsi socio-educativi, perché oltre a lavorare sullo sviluppo del cervello del bambino, verranno intrapresi dei percorsi che lo aiuteranno ad evolversi diventando completamente un essere sociale!
http://mom.cudriec.com/il-gioco-degli-umori-costruiamo-lumorometro/
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