Ci sono delle storie che vengono raccontate sin dagli albori della festa di Natale come la conosciamo noi. Ecco qui dei magici racconti in attesa della festa più bella dell’anno: il Natale!
C’era una volta, tanti anni fa, in una terra lontana e fredda, la Lapponia, una capanna del bosco. La capanna era circondata da tanti abeti ed accanto ad essa scorreva un allegro ruscello d’acqua fresca e limpida. Qui, in questo magico posto, viveva Natale, un vecchietto dalla lunga barba bianca e dagli occhi dolci. Natale era un uomo generoso e buono che aiutava tutti i vicini senza mai tirarsi indietro. Ogni giorno Natale andava a curare il suo orticello, le sue renne e per passare il tempo libero, intagliava il legno. Natale viveva la sua vita in completa tranquillità, sempre col suo vestito rosso, il suo colore preferito. Un giorno Natale pensò che quello che faceva ogni giorno per l’altro non fosse abbastanza, così si fermò a pensare come poter fare di più.
Quella sera, dopo essersi coricato, gli apparve in sogno un angioletto. Questa visione così graziosa spiegò a Natale che al mondo c’erano tanti bambini poveri che non potevano permettersi niente anche se loro, come gli altri bambini, desideravano poter giocare con i loro giochi preferiti. Questa situazione rendeva ogni giorno sempre più tristi i bambini poveri. A questo punto Natale chiese all’angioletto cosa avrebbe potuto fare per far tornare felici questi bambini, l’angioletto gli disse che avrebbe potuto aiutarli caricando la sua slitta con dei doni da consegnare ad ognuno di questi bambini.
La consegna dei regali sarebbe dovuta avvenire la Notte Santa in cui nacque Gesù. “Ma dove posso trovare i giocattoli per tutti i bambini del mondo? E come posso farcela a consegnarli tutti in una sola notte e ad entrare nelle case? Ci saranno tutte le porte chiuse!” si chiese Natale. L’angioletto gli disse che Gesù Bambino l’avrebbe aiutato a risolvere ogni problema. Fu così che Gesù Bambino nominò Natale papà di ogni bambino donandogli il nome di Babbo Natale!
Era una fredda notte dei primi giorni di inverno. Un piccolo uccellino, girovagava con un’ala spezzata cercando un posto caldo ed accogliente in cui rifugiarsi. Ad un tratto si trovò nei pressi di una foresta, e guardando gli alberi che c’erano pensò di poter ripararsi tra i loro rami per tutta la stagione fredda. Il povero uccellino a piccoli salti e volando a stento raggiunse l’inizio del bosco.
Il primo albero che incontrò fu una magnifica betulla, l’uccellino si rivolse gentilmente alla pianta implorandola: “graziosa betulla mi lasceresti vivere tra le tue foglie fino all’arrivo della buona stagione?”. La betulla con fare antipatico rispose: “ne ho abbastanza di custodire le mie foglie. Vattene da un’altra parte!”. Sconfortato l’uccellino si trascinò a fatica fino ad un maestoso castagno. “Grande castagno,” invocò l’uccellino “permetti che io resti al riparo del tuo fogliame finché il tempo è cattivo?”. Il castagno di tutta risposa esclamò “se ti lasciassi tra le mie fronde, tu beccheresti tutte le mie castagne. Vattene via di qua!”. Sfinito l’uccellino tentò di volare fino ad un bianco salice e si rivolse all’albero “bel salice, mi ricevi sui tuoi rami durante la cattiva stagione?” ma anche il salice lo cacciò via.
Disperato l’uccellino iniziò a girare dolorante e senza meta fin quando lo vide un abete. L’albero gli si rivolse chiedendogli dove stesse andando. L’uccellino triste, ma sorpreso rispose “non lo so gli alberi non vogliono darmi rifugio e io non posso volare lontano con quest’ala spezzata”. Ascoltando queste parole l’abete non ci pensò un attimo e disse all’uccellino che poteva andare tra i suoi rami e ripararsi li per il freddo.
Una notte giunse nella foresta il Vento del Nord per giocare con gli alberi. Iniziò a sferzare le foglie con il suo gelido alito così da far cadere ogni foglia toccata. Il Vento del Nord divertito si girò verso il Padre, il Re dei Venti, e gli chiese “posso divertirmi con tutti gli alberi?”. Il padre guardandosi intorno rispose “No! Quelli che sono stati buoni con i piccoli uccelli possono conservare le loro foglie!”. Così il Vento del Nord fece cadere tutte le foglie di ogni albero tranne quelle dell’abete che aveva dato rifugio all’uccellino.
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