Un bambino, durante la lezione di italiano, legge il suo libricino ad alta voce davanti alla classe. Inizia a fare molti errori: inverte le lettere, salta le parole, non comprende ciò che legge. “Sei un asino!” – dice la maestra, “No sono dislessico!”- ribatte il bambino. Ma cos’è la dislessia?
La dislessia è un disturbo dell’apprendimento di origine neurologico che presenta difficoltà nel riconoscimento delle parole. Questo disturbo, definito “recente”, ancora non è totalmente chiaro e conosciuto. Ci sono ancora pareri discordanti sulle cause della dislessia, questo perché è un disturbo che solo recentemente è stato diagnosticato. Alcuni studi dimostrano che la dislessia dipende da una Neurodiversità che comporta una disabilità cognitiva. Per altri, invece, la dislessia è determinata da un’alterazione neurobiologica, cioè una disfunzione di alcuni gruppi di cellule nervose. Dunque è chiaro come ancora non ci siano pareri completamente concordanti sulla natura di tale disturbo.
In passato molti casi sono stati presi “sottogamba” da genitori ed insegnanti. Coloro che non spiccavano nella lettura e nell’apprendimento, erano trattati come degli “asini” che non studiavano. Oggi, grazie alle numerose ricerche scientifiche, si è consapevoli dell’esistenza della dislessia. In sostanza, con le ultime ricerche, si è giunti alla consapevolezza che questo disturbo riguarda alcune persone con un quoziente intellettivo che rientra nella norma, ma che hanno avuto maggiori difficoltà nell’apprendimento scolastico.
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Tale disturbo, oggigiorno, è gestito sia istituzionalmente attraverso leggi e supporti, sia educativamente, attraverso dei percorsi riabilitativi. Il dislessico, che un tempo non riusciva ad applicarsi negli studi, date le disfunzioni di cui era vittima, oggi riesce a completare il percorso didattico positivamente. Nel 2010, infatti, è stata indetta la, ormai famosa, legge 170 che regolamenta il trattamento di questi disturbi, sensibilizzando sempre più scuola e società.
La dislessia è riconoscibile, come per gli altri disturbi dell’apprendimento, intorno ai 7 anni. Ma già precedentemente, il bambino potrebbe presentare determinate caratteristiche riconoscibili. Per ottenere completamente una diagnosi certa, occorrerà sottoporre al bambino delle prove, dei test. Come per altri disturbi, tali accertamenti dovranno essere effettuati da personale esperto e preparato, quali psicologo o neuropsichiatra. Diffidate di diagnosi effettuate da personale non attinente! Un bambino affetto dalla dislessia presenta delle caratteristiche ben precise. I sintomi tipici della dislessia, solitamente non presenti in contemporanea, sono:
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