La nascita di un figlio è uno dei momenti più belli della vita di una coppia. A volte però qualcosa va storto e la mamma cade in uno stato di malessere. Cos’è depressione post-parto?
Una donna dona la vita ad una nuova creatura, l’atto più bello e naturale che ci sia. Per una neo-mamma, la nascita di un figlio, è uno dei momenti più importanti della sua vita. Eppure, ci sono dei casi in cui qualcosa va storto. L’insieme di emozioni così contrastanti, suscitate dalla gravidanza prima e dal parto poi, possono scaturire un senso di malessere nella donna. Questo malessere fisiologico è definito “baby blues”: sbalzi di umore crisi di nervi (pianti che si concludono velocemente). Questa “fase negativa”, però, a volte si prolunga sfociando in un disturbo ben più grave: la depressione.
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La depressione post- parto, se non ben seguita e curata potrebbe trasformarsi in una psicosi post-parto. È opportuno evidenziare quanto grave sia la depressione post-parto. Questo disturbo non è segno di debolezza: una donna che incorre in questa complicazione ha bisogno di un intervento repentino per tenere sotto controllo i sintomi. Infatti, è importante che la mamma riesca, anche con l’aiuto di familiari e personale qualificato, a vivere completamente i primi momento del figlio.
Una donna che ha appena dato alla luce un figlio, istintivamente, tende a tenere a se il bambino. Una neo-mamma, però potrebbe cadere in una situazione spiacevole. Crisi di pianto, di ansia o il rifiuto del contatto diretto con il bambino sono i primi sintomi della depressione post parto. La depressione post parto non sopraggiunge immediatamente, ma solo dopo qualche settimana dal parto (solitamente dalle 6 alle 12 settimane dopo). Il DSM IV (il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) ha elencato dei segnali attraverso i quali comprendere lo stato della donna dopo il parto. I segnali principali sono sostanzialmente: la perdita d’interesse per ogni cosa riguardi la vita quotidiana e l’umore depresso per tutta la giornata. Se per almeno 2 settimane la neo mamma presenta comportamenti sospetti come ad esempio: fatica nel muoversi, perdita di peso e sonno, incapacità di concentrazione, è il caso di consultare un esperto.
Prima di tutto è importante sottolineare che un intervento repentino è alla base di un buon percorso di guarigione per mamma e figlio. La terapia attraverso la quale verrà affrontata la depressione post-parto, varia a seconda del livello di gravità della depressione. La “baby blues” è una fase di lieve gravità, che solitamente tende a scomparire autonomamente. L’importante è affrontarla con serenità e riposo. Facendosi sempre aiutare dalla presenza di amici e familiari. Invece, per quanto riguarda la depressione post-parto vera e propria, deve essere affrontata con l’aiuto di un esperto, bisogna intervenire con una consulenza e conseguente terapia psicoterapica. A volte delle sedute terapeutiche, cioè momenti di comunicazione con uno psicoterapeuta, potrebbero essere la soluzione. Nel caso in cui ci fosse il bisogno di farmaci antidepressivi, se si sta allattando, è corretto ricordare che questi vanno nel latte che il bambino assume dalle poppate. Alcuni farmaci di questo tipo non influenzano l’allattamento.
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