Ascoltare e raccontare una favola o una fiaba ci catapulta in quei meravigliosi mondi lontani. Paesaggi colorati, casa di molti eroi principesse e animali parlanti. Il racconto è un atto di coraggio, insegniamo ai nostri figli a scoprirsi e raccontarsi. Attraverso la favola e la fiaba i bambini possono apprendere molto di loro stessi ed esprimerlo.
Quando si ascolta un racconto, ognuno di noi viene rapito e catapultato nel mondo dei personaggi della favola. Attraverso l’immedesimazione, riviviamo le emozioni provate dai personaggi. Il bambino, in particolar modo, resta totalmente coinvolto nel magico mondo delle fiabe. I nostri figli, quando ascoltano una favola si infilano nei panni dei personaggi. In questo modo, apprendono il significato reale delle emozioni. Identificandosi con i personaggi, difatti, il bambino può entrare in contatto diretto con nuove emozioni. Così, impara a conoscerle, a dargli un nome e, di conseguenza ad esprimerle.
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Ogni volta che una persona racconta una favola, infatti, narra qualcosa anche di se stessa. Attraverso le fiabe, il bambino ha la possibilità di intraprendere un viaggio conoscitivo nel suo mondo interiore, quello delle emozioni più profonde. Questo percorso permette ai piccoli di apprendere quali sono gli schemi più efficaci per rispondere alle situazioni di disagio. Inoltre, trasmettere l’importanza del racconto al bambino, significa anche insegnare quanto sia rilevante esprimere se stesso, la propria storia e soprattutto le proprie emozioni.
“Addio! Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”
(Tratto da “Il piccolo principe”)
Raccontare una favola, che sia una storia già scritta o una completamente inventata, è un percorso conoscitivo. Narrare la storia di un personaggio fantastico, ad un bambino, soprattutto nei primi 3 anni, permette all’ascoltatore di apprendere un mezzo semplice e divertente, attraverso il quale esprimersi. Saper esprimere le proprie emozioni aiuta il bambino anche nell’interazione con l’altro. Ma soprattutto è un percorso atto a permettere ai più piccoli di spigare il loro reale stato emotivo: cosa fondamentale, soprattutto quando si tratta di situazioni pericolose.
Raccontarsi è anche un percorso per conoscere l’altro. Nei primi tre anni il bambino inizia ad avvicinarsi all’altro, apprendendo gli spazi e le regole sociali. Potersi raccontare e saper ascoltare è importante per detto percorso. Come sostiene Moni Ovadia per riconoscere se stessi e ritrovarsi, occorre immedesimarsi nell’altro. Il racconto ha proprio questo compito: raccontare ed ascoltare permette a noi stessi e a chi ci è davanti di riconoscerci e riconoscersi. Quest’azione è alla base della costruzione del proprio essere sociale. Quindi, è un percorso importante per lo sviluppo socio-cognitivo che il bambino intraprende sin dai suoi primi mesi di vita.
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