E pensare che quando eravamo bambine noi, non si poneva affatto questo quesito… Il nostro sport quotidiano erano i vari giochi di gruppo da fare fuori casa, nelle piazzette o ai giardinetti del quartiere. Nascondino, Palla avvelenata, il gioco della campana disegnato con un gesso sui marciapiedi… Ci si divertiva con poco e, gratuitamente, imparavamo tante cose, soprattutto i giochi di squadra, fondamentali a socializzare, comunicare e cooperare.
Ma oggi le cose sono cambiate: non c’è più la fiducia di lasciare i propri figli giocare da soli per strada e non esistono più neanche gli spazi adatti ai loro giochi.
E’ per questo che noi genitori ci preoccupiamo di capire quale sia lo sport più adatto al proprio figlio, per permettergli di giocare e muoversi liberamente in spazi adeguati e senza alcun pericolo.
Lo sport è fondamentale per la salute e lo sviluppo del proprio figlio: impara a rispettare le regole di una disciplina, si diverte, socializza con altri bambini e impara a confrontarsi con loro. Ma soprattutto è utile a distrarlo dai videogiochi, televisori e telefoni che sono la principale attrazione dei bambini di oggi.
Di sicuro non è opportuno impegnare il proprio figlio in tante attività, ma uno sport è più che sufficiente.
C’è chi sostiene che il nuoto sia lo sport più completo e benefico, ma se ci pensiamo bene non interviene sulla capacità di saltare, correre e socializzare come in un gioco di squadra. Chi vorrebbe una figlia ballerina perché la mamma non ha avuto la possibilità di farlo quando era bambina. O un papà decide che suo figlio dovrà diventare un calciatore di serie A perché è lui in primis uno sportivo.
Ricordatevi che qualsiasi sport scegliate, dovete sincerarvi che il vostro bambino sia contento di farlo e che non si senta invece in dovere di esaudire un vostro desiderio più o meno esplicito. I bambini hanno soprattutto bisogno di muoversi, divertirsi e giocare. Noi genitori non bisogna mai esasperare il risultato, pressare i piccoli atleti verso performance perfette o verso la vittoria a tutti i costi. Un’esposizione prolungata ad atteggiamenti fortemente competitivi contribuisce ad incrementare nei bambini ansia, egoismo, insicurezza e stress.
E’ importante scegliere un’attività che sia adatta alla personalità del proprio figlio:
Tuttavia, nella scelta dello sport è necessario ascoltare i desideri dei figli, cercando di sostenerli nelle loro scelte. Se però, dopo poco tempo, mostrano il desiderio di cambiare attività, a meno che non ci siano motivi gravi, non vanno assecondati. Va imposta la regola di frequentare l’attività almeno qualche mese, poi se ne riparlerà.
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