Da una ricerca statistica è emerso che in Italia le famiglie con minori in uno stato di povertà sono aumentate enormemente. In questa realtà, la scuola sta affrontando una nuova sfida: colmare le disuguaglianze sociali. Queste disparità, infatti, condizionano particolarmente il rendimento scolastico. Il tasso di ripetenze, difatti, è in percentuale più alto nelle scuole che accolgono ragazze e ragazzi in un indice socioeconomico e culturale basso. Quanto incidono le differenze sociali sull’andamento scolastico?
Dell’ultimo decennio l’Italia sta vivendo un momento storico ed economico particolarmente critico. Ovviamente questa situazione grava soprattutto sulle famiglie e sui loro figli, in particolar modo i minori. Save the Children ha calcolato che ogni anno più di 130 mila giovani sono a rischio dispersione scolastica. Questa crisi, infatti, tocca profondamente l’istruzione dei minori. Le famiglie che rientrano nella fascia minima di povertà sono tantissime, per questi genitori, sfortunatamente, non è possibile sostenere i costi per l’istruzione e la cultura del proprio figlio.
Data la mancanza di supporto economico, culturale e materiale, per gli alunni provenienti da un contesto di assoluta povertà, sarà più difficile perseguire un percorso scolastico lineare. Infatti dai dati analizzati da Save the Children nelle realtà scolastiche che presentano un indice socio-economico basso l’incidenza di ripetenze rispetto alle scuole è notevolmente più alto. In pratica, uno studente appartenente a tale fascia socioeconomica difficilmente raggiunge il livello minimo di competenza pari ad un coetaneo che proviene da una famiglia più agiata.
La situazione economica disastrosa che sta colpendo le famiglie italiane, sta riportando in “voga” una delle più grandi piaghe della società: la dispersione scolastica. Soprattutto nelle scuole secondarie di secondo grado i dati riguardanti il tasso di abbandono da parte di minori sono fortemente preoccupanti. Anche se negli ultimi anni si sta cercando di far fronte a questa problematica, la dispersione scolastica è un fenomeno ancora fortemente diffuso.
La dispersione scolastica è una delle tante battaglie che la scuola italiana sta affrontando. Infatti da una statistica emerge come, soprattutto nelle regioni del sud dell’Italia i ragazzi (in maggioranza i maschi) tendono ad abbandonare la scuola. In modo particolare lasciano gli istituti secondari di secondo grado. Diciamo che in percentuale il divario che si sta creando in questo caso tra nord e sud è particolarmente preoccupante. Si parla di percentuali come 26,2% al nord contro il 44,2% al sud. Le regioni più colpite da questo fenomeno sono la Campania e la Sicilia. Altra realtà colpita da tale fenomeno è quella a cui appartengono i figli di genitori di origine straniera.
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