Ancora orrore a scuola, ennesimo caso di bambini maltrattati. Ma la legge sulle telecamere?
Sono un po’ troppo frequenti i casi di bambini maltrattati negli asili nido e scuole materne in tutta Italia. L’ultimo caso di una lunga serie è accaduto qualche giorno fa in una scuola materna pubblica a Vercelli, che ha portato all’arresto di tre maestre, se così possiamo chiamarle.
Sberle, strattoni, trascinamenti per terra. Urla, punizioni ed umiliazioni facevano da cornice a quelle che dovevano essere giornate serene e divertenti di piccoli bambini indifesi. Di sicuro non meritavano questo atteggiamento da parte della figura di riferimento più importante, dopo quella dei genitori.
La denuncia di alcuni genitori che avevano fatto avviare un’indagine a maggio scorso, ha permesso di far piazzare diverse telecamere nelle aule, corridoi, mensa e palestra, grazie alle quali si ha avuto la triste e sconvolgente conferma dei maltrattamenti successivi alle segnalazioni, attraverso 52 episodi registrati.
E’ solo l’ennesima storia di violenza ai danni dei nostri bambini per i quali ancora oggi non esistono tutele e norme per la sicurezza in questi ambienti sempre più “pericolosi”. Ma dove è finito il disegno di legge che prevedeva la possibilità di installare telecamere di sorveglianza in nidi e materne, in funzione preventiva?
Non è possibile aspettare l’accadimento di fatti che si percuoteranno per il resto della vita sia dei nostri bambini che di noi genitori impotenti di fronte a questo grave reato.
Alla Camera la proposta di legge era stata approvata a gran maggioranza in tempi relativamente brevi. Con un testo condiviso che sintetizzava una dozzina di ddl di diversa impronta politica. Poi, ad aprile, in Senato è arrivato lo stop, dato da parlamentari degli stessi partiti che a Montecitorio avevano votato a favore del provvedimento, Pd in testa.
Il progetto di legge, che conteneva anche passaggi sulla formazione e sulla selezione degli operatori, è stato impallinato, anche dal “fuoco amico”. Avrebbero potuto apportare delle modifiche, migliorare i contenuti, proporre un’alternativa. Invece, dando parere contrario, hanno bocciato la proposta in blocco.
Semplicemente senza parole. Non è possibile lasciare a scuola i nostri bambini la mattina ed avere il timore di cosa gli potrebbe accadere. La scuola deve essere per i bambini come una seconda casa. La maestra, invece una seconda mamma.
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