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Bronchiolite nei neonati, quali sono i sintomi e come comportarsi

Bronchiolite nei neonati, quali sono i sintomi e come comportarsi

La bronchiolite è un’infezione virale acuta che colpisce il sistema respiratorio dei bambini di età inferiore ad un anno. Con prevalenza nei primi sei mesi di vita. Il periodo di maggiore incidenza è tra novembre e marzo.

Vediamo quali sono le cause, i sintomi e la diagnosi in caso id bronchiolite.

Bronchiolite nei neonati, quali sono i sintomi e come comportarsi

Generalmente, i primi sintomi della comparsa di bronchiolite sono febbre e infiammazione nasale. In secondo momento potrebbe comparire tosse insistente che gradualmente si aggrava. Inoltre, potrebbe presentarsi una difficoltà respiratoria, più o meno grave, caratterizzata da un aumento della frequenza respiratoria e da rientramenti intercostali.

A volte si risolve spontaneamente, ma in alcuni casi può rendersi necessario il ricovero. Specialmente se si tratta di bambini al di sotto dei sei mesi di vita. In questo caso, infatti, può presentarsi un calo dei livelli di saturimetria (ossigeno nel sangue), con conseguente disidratazione causata sia dalla difficoltà di alimentazione che dall’aumentata perdita idrica determinata dal lavoro respiratorio.

Si tratta di un’infezione virale, che coinvolge la parte finale dei bronchi, i cosiddetti bronchioli terminali, provocandone l’infiammazione e la congestione. (http://www.ilmiobebe.it)

Quali sono le cause?

Tra i principali virus che potrebbero esserne la causa, l’agente infettivo più coinvolto è il virus respiratorio sinciziale (VRS). La fase di contagio dura tipicamente da 6 a 10 giorni. L’infezione interessa bronchi e bronchioli innescando un processo infiammatorio, aumento della produzione di muco e ostruzione delle vie aeree con possibile comparsa di difficoltà respiratoria. I fattori che aumentano il rischio di maggiore gravità sono:

  • La prematurità,
  • L’età del bambino (< 12 settimane),
  • Le cardiopatie congenite,
  • La displasia broncopolmonare,
  • La fibrosi cistica,
  • Le anomalie congenite delle vie aeree.

Come comportasi in caso di comparsa dei sintomi?

Una volta consultato il pediatra che ha riscontrato il principio di bronchiolite, il lattante che non presenta difficoltà respiratorie e che è in grado di alimentarsi, può essere trattato a domicilio. Il trattamento necessario da fare sono frequenti lavaggi nasali con aspirazione delle secrezioni e terapia aerosolica con soluzione ipertonica al 3%.

E’ possibile utilizzare broncodilatatori per via inalatoria. Ma in caso di mancata efficienza, la terapia va sospesa. Talvolta viene prescritto il cortisone per bocca. Ma la più recente letteratura scientifica non dimostra che i bambini sottoposti a questa terapia vanno incontro ad un miglioramento. L’uso routinario di antibiotici non è raccomandato, tranne che in bambini immuno-compromessi o in caso si sospetti un’infezione batterica concomitante. E’ utile frazionare i pasti, aumentandone la frequenza e diminuendo le quantità.

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In caso di ricovero ospedaliero, il bambino viene sottoposto ad una terapia di supporto per garantire:

  • Un’adeguata ossigenazione del sangue attraverso la somministrazione di ossigeno umidificato e riscaldato (nei casi più gravi si somministra ossigeno ad alti flussi);
  • Un’adeguata idratazione, qualora l’alimentazione risultasse difficoltosa, attraverso la somministrazione di soluzioni glucosaline per via endovenosa.

Esiste una prevenzione conto la Bronchiolite?

Ci sono delle semplici norme igieniche che è possibile seguire per ridurre il rischio di contrarre la bronchiolite.

  • Evitare il contatto dei bambini più piccoli con altri bambini o adulti affetti da infezioni alle vie aeree,
  • Lavarsi sempre le mani prima e dopo aver accudito il bambino,
  • Favorire l’allattamento al seno e fornire una quantità adeguata di liquidi,
  • Fare frequenti lavaggi nasali con soluzione fisiologica o ipertonica.

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