Come comportarsi in caso di tic nervosi nei bambini? Ecco alcuni consigli utili
I tic colpiscono normalmente 1 bambino su 100 dai 5 ai 7 anni di età, in prevalenza tra i maschietti e tendono a passare, senza alcuna terapia, nell’arco di qualche mese. E’ difficile per noi mamme restare serene perché vorremmo che questo disturbo passi il prima possibile, per il bene del nostro bambino.
Cerchiamo innanzitutto di capire le cause che possono scatenare la comparsa di tic nervosi. Ma soprattutto in che modo è corretto comportarsi, sia noi genitori che in generale le persone che hanno rapporti con il bambino.
I tic nervosi nei bambini sono movimenti involontari ed improvvisi che il bambino non riesce quindi a controllare o reprimere. Esistono due diverse tipologie di tic:
Ad essi si aggiungono anche altre tipologie di movimenti involontari, come quello di toccarsi i capelli in maniera continua a tal punto di strapparseli o di provocare zone di alopecia. Oppure dire le parolacce e ripetere come un eco le parole degli altri. E’ possibile che in uno stesso bambino si presentino tic sia motori che vocali. In questo caso parliamo della sindrome di Tourette.
Diversi studi hanno riportato che la maggior parte di bambini colpiti da tic nervosi, sono quelli ipercontrollati e cosiddetti ‘perfettini’. Infatti essi raramente piangono o urlano ma tendono a reprimere le loro reali reazioni emotive.
Inoltre, i tic possono presentarsi nel caso in cui il bambino vive situazioni scatenanti, quali situazioni di tensione emotiva, di stress o quando percepisce aspettative esagerate nei suoi confronti.
Quando invece il bambino è concentrato in attività di lettura, disegno, o in uno sport, i tic si attenuano e durante il sonno spariscono.
Come già anticipato, i tic tendono a scomparire in maniera automatica e solo raramente persistono in adolescenza. E’ importante non mettere il bambino di fronte ad una situazione di imbarazzo, rimproverandolo o correggendolo. Abbiamo detto che si tratta di movimenti involontari, quindi lui stesso non se ne rende conto e non ha la possibilità di trattenerli o di correggersi.
Se in classe viene deriso dai suoi compagni, è bene parlare con l’insegnante che dovrà poi spiegare che si tratta di una cosa che può capitare a chiunque e che non va derisa. Parlare con l’insegnante può essere utile anche per evitare al bambino occasioni di forte stress. Ad esempio interrogandolo dal banco e non alla cattedra di fronte a tutti.
Per aiutare il bambino è utile fargli praticare un‘attività ludico-sportiva di suo gradimento, che dovrà essere rilassante senza farlo sentire troppo in vista. Ma nello stesso tempo dovrà evitare ritmi troppo frenetici tra le varie attività e mantenere lo spazio per i rapporti di relazione.
Siamo una giovane realtà editoriale e non riceviamo finanziamenti pubblici.
Il nostro lavoro è sostenuto solo dal contributo dell’editore (CuDriEc S.r.l.) e dagli introiti pubblicitari. I lettori sono la nostra vera ricchezza. Ogni giorno cerchiamo di fornire approfondimenti accurati, unici e veri.
Sostieni Moondo, sostieni l’informazione indipendente!
Desidero inviare a Moondo una mia libera donazione (clicca e dona)
GRATIS!!! SCARICA LA APP DI MOONDO, SCEGLI GLI ARGOMENTI E PERSONALIZZI IL TUO GIORNALE
La tua opinione per noi è molto importante.
Il sistema immunitario dei bambini è un meccanismo complesso, che si sviluppa con la crescita…
Avere due figli può già essere una sfida, ma se si raggiunge addirittura la quota…
È capitato a tutti noi di vedere nostro figlio tornare da scuola senza il suo…
Oggi vi vogliamo parlare di una tipologia di giocattoli sempre più diffusa, ritornata in voga…
Se stai pensando di acquistare un'auto elettrica per bambini, potresti trovarti di fronte alla domanda:…
Quando si è mamme il tempo diventa un bene prezioso. Può sembrare una sfida, infatti,…