Ogni volta che ci si rivolge ad una persona bisogna pensare alle parole prima di pronunciarle. Questo vale nel momento in cui si parla con un adulto, ma soprattutto con un bambino. In particolar modo se siamo genitori e stiamo parlando con nostro figlio. Quindi: prima di rivolgersi ad un bambino, impariamo a riflettere bene su cosa stiamo per dire, perché le parole possono essere come macigni!
I genitori, quando si rivolgono ai propri figli, devono tener conto di qualche accortezza in più rispetto a quando ci si rivolge ad un adulto. Prima di tutto si deve parlare al bambino senza vezzeggiativi o versi: le parole vanno dette correttamente (quindi niente bau bau o bumba, ma cane e acqua). I bambini sono particolarmente intelligenti non serve parlargli a versi, anzi, ed inoltre sono come spugne assorbono tutto quello che gli arriva dall’esterno, soprattutto dai genitori. Infatti, gli adulti, e soprattutto i genitori, devono comunicare con i bambini attraverso un linguaggio positivo. Il bambino avendo l’adulto come punto di riferimento, prende tutto quello che viene detto per vero: “se lo dice mamma è vero!”. Questo è il motivo fondamentale per cui il genitore quando parla deve fare particolarmente attenzione a cosa dice difronte al proprio figlio.
In alcune situazioni mamma e papà dicono delle cose senza pensare, che però possono ferire il bambino o trasmettergli un’idea di se stesso errata. Le parole possono far più male e lasciare più segni di tante altre violenze! Facciamo attenzione a cosa diciamo. Ecco alcuni esempi di frasi che fanno male al bambino. Anche se si è impegnati non dite ai vostri figli “Non ho tempo, devi lasciarmi stare”: in questo modo il bambino si sente respinto non accolto, un intralcio. Se siete impegnati spiegategli tranquillamente cosa sta accadendo. E’ meglio dire al bambino “Ora non posso perché ho un impegno, appena ho finito mi dedicherò a te”. In questo modo il bambino comprende cosa sta accadendo e si sente rassicurato perché non è stato escluso ma gli è stato concesso del tempo successivamente.
Ed ancora, ci sono frasi che vanno ad incrinare l’autostima del bambino come ad esempio: “Sei grasso/a!”; “Lascia stare faccio io, tu non ci riesci!”; “Non sei in grado!”. Queste “battute” assieme a tante altre frasi simili, sono altamente deleterie per lo sviluppo dell’autostima del bambino. Un figlio che sente queste parole da un genitore cresce con la concezione deviata di se stesso, credendo di essere un incapace inadeguato. Queste frasi se ripetute più volte, col tempo, possono tramutarsi in veri e propri disturbi.
“Tuo fratello/tua sorella è più buono/a di te!”; “Perché non sei buono come i tuoi amichetti?”: questi altri due esempi mostrano il modo più sbagliato di approcciarsi con i propri figli. Fare paragoni di questo tipo porta il bambino a credere realmente di essere “cattivo”, inoltre, i paragoni non vanno fatti perché ogni bambino vive la propria singolarità.
In conclusione, anche nei momenti più critici e stressanti, cercate di ponderare bene quel che dovete dire ai vostri bambini. Voi siete l’esempio di ciò che i piccoli dovranno diventare!
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