Nella nostra società, la figura dell’insegnante di sostegno, spesso, viene fraintesa. Questa figura è stata introdotta all’interno del circuito scolastico italiano con la legge 517/1977. L’insegnante di sostegno, praticamente, è un docente specializzato, che viene assegnato alle classi in cui vi è un bambino o ragazzo portatore di handicap. Ma non solo, l’insegnante di sostegno ha anche il compito di effettuare interventi individuali e collettivi di inclusione, in relazione alle esigenze dei singoli alunni.
Detto ciò, quindi, è doveroso sottolineare come l’insegnante di sostegno non è assegnato al singolo alunno, ma bensì è inserito in un contesto collettivo. Questa è una prima immagine che abbatte la concezione comune che si ha di tale figura. Chi ha questo ruoli, difatti, è determinante nel conseguimento del processo di inclusione. Egli, infatti, assume la posizione di mediatore, in quanto figura competente.
Quindi dovendo perseguire tali scopi, detto insegnante lavora con la classe, così da fungere da mediatore tra l’allievo disabile e i compagni, tra l’allievo disabile e gli insegnanti, tra l’allievo disabile e la scuola. Ciò significa che è una figura che lavora in team con gli altri ingegnanti e figure strettamente collegate all’interno del circuito scolastico. In questo modo, difatti, si tenta di raggiungere gli obiettivi nel miglior modo possibile per il bambino o ragazzo seguito.
Per questo, come si evince dall’articolo 13, comma 6 della legge 104/92, l’insegnante di sostegno partecipa alla programmazione educativa e didattica e alla elaborazione e verifica delle attività di competenza dei consigli di interclasse, di classe e dei collegi dei docenti.
Dato il ruolo cruciale dell’insegnante di sostegno nei confronti dell’alunno con disabilità, è essenziale il suo coinvolgimento nella stesura dei principali strumenti che favoriscono l’integrazione scolastica. Per questo egli sarà una delle figure con voce in capitolo nella stesura del Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e del Piano Educativo Individualizzato (PEI).
Per far si che il bambino seguito dall’insegnante di sostegno, arrivi a perseguire positivamente ogni obiettivo, è necessario che il Gruppo di Lavoro sull’Handicap Operativo (GLHO) studi approfonditamente la definizione degli obiettivi del PDF e la programmazione delle attività del PEI. Questo percorso ha due finalità:
L’insegnante di sostegno, quindi, deve svolgere il proprio compito osservando ed assicurandosi che l’intera classe ed in particolare il ragazzo o bambino seguiti, siano posti nelle condizioni di procedere positivamente nel loro cammino.
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