Nella vita di un bambino, spesso, ci sono delle importanti figure di riferimento al di là del genitore. Il più delle volte parliamo di nonni, educatori o tutori, poco, invece, si tratta la figura degli zii. Gli zii consanguinei diretti o indiretti che siano sono figure da non sottovalutare. Possono essere sorelle o fratelli paterni o materni. In alcune circostanze vengono chiamati zii anche persone con cui non si particolari riferimenti parentali, ma che nella propria vita sono sempre presenti. Queste figure sono tanto importanti tanto quanto quella dei nonni, hanno un proprio ruolo fondamentale nella crescita serena del bambino.
Gli zii sono delle figure quasi amicali, ma sempre con il compito di crescere in modo sano il bambino. Ovviamente, come accade per i nonni, gli zii tendono a viziare i propri nipoti, ma con un’altra cognizione. Mentre i nonni a volte perdono di vista i valori e l’educazione data dal genitore, gli zii più vicini a quest’ultimi per idee ed età, si pongono al nipote in modo diverso. Essi, difatti, divengono una figura di riferimento, ma allo stesso tempo un esempio di vita. Come per i genitori, ovviamente c’è differenza nella relazione con la zia e con lo zio.
La zia che sia materna o paterna o acquisita non importa per le bambine o per le ragazze diviene una seconda mamma. È una figura con cui confidarsi, alla quale dire segreti, pensieri, fatti che si ha il timore di dire al genitore. Per questo motivo, una zia ha il compito fondamentale di essere si un’amica, ma anche di ricoprire il ruolo di adulto, indicando la strada corretta da seguire, senza ostacolare la linea educativa improntata dal genitore.
Per un’adolescente, la zia è colei con cui confidarsi anche per le curiosità più intime. Ovviamente il dialogo genitore-figlio non deve essere assolutamente sostituito da tale relazione. Anzi, la zia deve divenire un valido alleato nella costituzione di tale rapporto.
Solitamente, invece, lo zio stringe un rapporto maggiore con i nipoti di sesso maschile. Questo non avviene per egoismo o preferenze, ma semplicemente per un discorso di passioni più simili. Ovviamente, ogni situazione è a se stante, ma parlando in modo più generico, lo zio è colui che condivide gioie e dolori con il nipote. L’adolescente, ad esempio è più portato a dialogare con lo zio riguardo ad argomenti ed “istruzioni” sessuali. In questo, come in altri argomenti, entra in gioco la maturità dello zio. In quanto adulto, lo zio deve instaurare con il nipote una relazione alla cui base ci sia una forte fiducia, il dovuto rispetto, ma soprattutto la consapevolezza che il più grande deve trasmettere i valori più corretti. Anche in questo caso, la relazione zio-nipote, non deve assolutamente entrare in contrasto con il rapporto genitore-figli.
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