Sappiamo tutti che l’intelligenza nell’essere umano non è innata, ma va insegnata e stimolata a partire dalla nascita. Scopri come aiutare il proprio bambino a stimolare l’intelligenza ogni giorno, secondo il Metodo Feuerstein
Dopo anni di ricerche, Reuven Feuerstein, conferma che l’intelligenza non è solo innata, ma può essere anche insegnata. Da qui, nasce il Metodo Feuerstein, per lo sviluppo del potenziale di apprendimento dei bambini. Ecco alcuni suggerimenti che ogni genitore può applicare nella vita di tutti i giorni per potenziare le doti del bambino e portare alla luce i suoi talenti. Perché è nei gesti quotidiani che bisogna saper cogliere le infinite occasioni per arricchire di pensieri, conoscenze, emozioni, ricordi la vita dei nostri figli.
E’ estremamente importante guardare negli occhi vostro figlio mentre vi sta parlando. Studi dimostrano che l’intelligenza fluida, cioè quella che permette di trovare soluzioni creative, dipende dalla capacità di attenzione. E l’attenzione si impara. Una mamma può insegnare l’attenzione al proprio piccolo guardandolo negli occhi mentre le parla e standogli molto vicino sin dalla nascita.
Anche quando vogliamo parlare o spiegare qualcosa al nostro bambino, è importante catturare la sua attenzione. Prima di tutto bisogna metterci alla sua altezza, guardarlo negli occhi ed annunciare le nostre attenzioni. Ad esempio “Adesso voglio dirti una cosa importante…”. Solo in questo modo è possibile esercitare la sua attenzione e favorire la memorizzazione della regola.
“Insegnare il linguaggio a un bambino è fornirgli lo strumento indispensabile perché possa sperimentare i più alti livelli di astrazione del pensiero”. Abituate il vostro bambino fin da piccolissimo ad esprimersi con le parole e non con i pianti. Quindi, se il bambino piange perché vuole qualcosa, anziché accontentarlo subito, dovete provare a spronarlo a parlare.
Se vostro figlio commette un errore, è giusto correggerlo, ma non in pubblico perché si sentirebbe umiliato e potrebbe perdere la voglia di comunicare. E’ bene, quindi, aspettare il momento di essere soli, prendendolo da parte e, con dolcezza, spiegategli dove ha sbagliato. E ricordategli sempre i suoi miglioramenti. Se, per esempio, ha sbagliato a pronunciare una parola, ditegli come si dice correttamente e poi aggiungete: “Ti ricordi quando non riuscivi a dire ‘televisione’ e ora invece lo dici bene…”. Sottolineando il precedente successo, non perderà fiducia in sé.
Se il vostro bambino vi sta raccontando un accaduto della sua giornata e nel farlo si esprime male, non bisogna interromperlo per correggerlo. In questo modo perderà il filo del discorso e finirà li la vostra comunicazione. Non bisogna reprimere i bambini nella loro spontaneità espressiva, soprattutto quando raccontano qualcosa che li tocca emotivamente.
Anche se impiegheranno più tempo, se saranno approssimativi o faranno dei pasticci, lasciate che i vostri bambini facciano da soli ogni volta che ve lo chiedono. Ad esempio vestirsi da soli o aiutarvi nelle faccende di casa. Loro hanno grande capacità di osservazione e di imitazione, strumenti formidabili per lo sviluppo intellettivo e la capacitò di concentrazione. Se vi sostituite sempre a loro nel fare le cose, non solo non impareranno, ma si sentiranno sottovalutati e perderanno fiducia nelle loro capacità.
La fantasia dei nostri bambini è eccezionale. Quante volte avrete sentito i vostri bimbi inventare e interpretare personaggi astratti. Lasciateli giocare il più possibile a questo tipo di giochi. Giocare a travestirsi e a far finta di essere qualcun altro, favorisce lo sviluppo del pensiero astratto, l’empatia, l’intelligenza emotiva e stimola la creatività.
Purtroppo oggi con la mania dei cosiddetti “giochi intelligenti” si sta derubando l’infanzia. Anche se sono pensati per la creatività dei piccoli, spesso mancano le caratteristiche più preziose: la spontaneità, la complessità e l’imprevedibilità.
Dando al piccolo la responsabilità di dover svolgere un compito in maniera autonoma e continuativa, viene esercitata la memoria ed è il primo passo verso lo sviluppo del pensiero astratto.
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