Chi erano le balie e come mai non esistono più?
Una figura molto comune fino ai primi anni del Novecento e ormai scomparsa nella società moderna: la balia era una donna a cui venivano delegati ruoli biologici fondamentali della maternità, come la cura e l’allattamento dei neonati. Come mai oggi non esiste più questa figura? Scopriamolo insieme.
La balia era solitamente una donna di umili origini, quasi sempre che aveva appena partorito oppure in procinto di partorire, a cui veniva affido il ruolo di “madre surrogata” con il compito di provvedere alla cura e all’allattamento del neonato. Questo accadeva soprattutto tra le famiglie benestanti, in cui era consuetudine affidare il proprio bambino ad un’altra donna perché provvedesse all’allattamento. Questo per evitare ripercussioni negative sull’aspetto del loro corpo.
La balia veniva spesso scelta tra i contadini, o tra il personale di servizio e doveva essere sana e robusta per garantire una nutrizione adeguata al bambino. Per svolgere il ruolo che durava in genere dai 12 ai 14 mesi, doveva lasciare la campagna e andare a vivere nella città in cui risiedevano le famiglie ricche.
A volte accadeva che la balia, oltre ad allattare il bambino affidato, doveva provvedere anche all’allattamento del proprio figlio. Ma questo, in alcune aree geografiche non era permesso. In questo caso, potendo allattare un solo bambino alla volta, accadeva che la balia stessa delegava ad un’altra donna la cura e l’allattamento del proprio bambino.
Non sempre però la balia doveva provvedere ad allattare. Infatti le donne che si prendevano semplicemente cura del piccolo venivano chiamate “balie asciutte”.
Di sicuro, assumere il ruolo di balia per una donna significava migliorare la propria condizione personale. Infatti, lasciando le campagne, non doveva più sopportare le fatiche del lavoro nei campi. Anzi, poteva assumere uno stile di vita più comodo e sicuro.
Ma dietro a quel ruolo si nascondono tutte le difficoltà ed i dolori delle madri del passato e dei bambini che quindi venivano privati delle loro mamme. Nonostante lo stile di vita più agiato, non era possibile contrastare il dolore di una mamma che, diventando balia, era costretta ad abbandonare il proprio bambino. Molte volte, inoltre, la balia era una donna che aveva perso il suo bambino alla nascita. O che doveva accogliere il figlio di donne morte di parto.
Questa dura realtà era la conseguenza della forte povertà che fino al secolo scorso riguardava il nostro Paese.
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