Gli animali fanno stare meglio, a dirlo è il risultato di alcune ricerche scientifiche. La terapia con gli animali ormai è una pratica diffusa soprattutto nei casi di disagio o disabilità psicofisiche. E’ una terapia che molto spesso si affianca alla medicina tradizionale. Oggigiorno, è un percorso utilizzato anche in alcune strutture per l’infanzia o nelle scuole. Ma cos’è la pet therapy? Come funziona?

Pet therapy: cos’è?

PET THERAPY
PET THERAPY (http://blog.unisalute.it)

La pet therapy è il risultato di molte ricerche effettuate da un team di professionisti come: medici, psicologi, veterinari, terapeuti ed educatori, affiancati anche dagli istruttori degli animali utilizzati in questi percorsi. Questi interventi sono la risposta alla richiesta di nuovi supporti per i comuni percorsi terapeutici, rieducativi e riabilitativi. Essi hanno lo scopo unico di migliorare la qualità della vita dei pazienti/utenti.

Inoltre, la pet therapy si sta diffondendo anche nei servizi per l’infanzia e nelle scuole, attraverso laboratori specifici per lo sviluppo sociale dei bambini. La pet therapy è diventata talmente diffusa da dover richiedere una specifica legislatura che eviti i percorsi non appropriati e l’utilizzo scorretto degli animali (D.P.C.M. del 28 Febbraio 2003).

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Nei progetti che coinvolgono questo tipo di intervento, vengono utilizzati animali di diversi tipi e razze, tra i più diffusi troviamo: cane, gatto, uccelli (il più delle volte pappagalli). Spesso, vengono usati anche animali da fattoria (conigli, cavalli, asini, mucche e capre).

Pro e contro della pet therapy

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PET THERAPY (http://2.bp.blogspot.com)

I benefici apportati dalla pet therapy alla medicina tradizionale, giungono soprattutto dall’utilizzo degli animali. Un animale, infatti, a differenza di un essere umano, non ha nè giudizi nè pregiudizi. Per questo motivo chiunque riesce ad instaurare con esso un rapporto sincero e profondo, accrescendo la facoltà empatica. Questa relazione permette alla persona di aprirsi più facilmente agevolando la socializzazione. Di conseguenza, permette alla figura assistenziale (medico, educatore, psicologo ecc…) di entrare in contatto col paziente/utente senza alcuna difficoltà. Inoltre la vicinanza con un animale rende felici: in un percorso terapeutico è importante avere un comportamento positivo e sereno per ottenere una buona riuscita. Per quanto riguarda l’educazione, invece, la vicinanza e la relazione instaurata con un animale favorisce lo sviluppo dei valori sociali: autostima, sicurezza e soprattutto il rispetto.

Di controindicazione vere e proprie riguardo le persone coinvolte in questo percorso terapeutico non ce ne sono. D’altro canto, invece, ci sono problematiche che coinvolgono gli animali. Molte volte queste terapie, soprattutto se riguardanti i bambini, possono aver luogo in casa e le famiglie adottano l’animale per agevolare il percorso del figlio. Il problema nasce quando la terapia termina: molte volte gli animali vengono abbandonati! Augurandoci che questo non avvenga realmente, ringraziamo i nostri amici animali per l’aiuto che danno anche nei momenti più bui.

Deborah Farinon
In volo sulle ali della mia fantasia! Così mi descrivo sin da quando sono una bambina, perché così è come mi sento: sono curiosa e adoro farmi stupire continuamente da ciò che mi circonda, amo la natura, le sfide, la creatività. Tutto questo mi ha permesso di diventare la persona che oggi sono e fare il lavoro dei miei sogni: l’educatrice! Non si deve mai aver paura di mettersi in gioco!!!