In ogni famiglia, con più di un figlio, una delle lotte giornaliere è la rivalità tra i figli. Gelosie, scontri e spesso problematiche in famiglia sono date dal diverso comportamento che i genitori tengono nei confronti dei loro figli. Ogni genitore nega di avere un figlio preferito, soprattutto a se stesso.

Il genitore nega a se stesso le proprie preferenze

ogni genitore nega di avere un figlio preferito
i genitori negano di avere delle preferenze (https://bilgekadin.net)

Molti genitori alla domanda “quale sia il loro figlio preferito?”, puntualmente rispondono, di non averne uno. Sostengono che i loro figli hanno le medesime attenzioni ed amore. Ma non è così! Ogni genitore, essendo un essere umano, ha delle simpatie (o antipatie) per uno dei figli. Il più delle volte, il genitore nega di assumere comportamenti che prediligono l’uno o l’altro figlio. Spesso sono i nomignoli e gli aggettivi utilizzati per descrivere i propri figli che “incastrano” il genitore: chiamare i figli genericamente come il più grande o il più piccolo, rivolgendosi, poi, per nome solo parlando di uno in particolare. Nel momento in cui, al genitore, si sottolinea questo dettaglio resta perplesso. Queste preferenze sono dettate dal subconscio, per questo è più semplice rinnegarle ed agire, quindi, senza accorgersi di cosa si sta facendo.

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La società “ammette” una predilezione nei confronti di un figlio, piuttosto che un altro, solo in alcuni casi di difficoltà: Handicap, svantaggi, debolezze, o problematiche diverse. Ma avere una preferenza senza motivo per un figlio non è socialmente concepito, anche se poi tutti cadono in questa rete. Prediligere un figlio ad un altro è dato da un riflesso narcisistico. Un genitore tenderà ad avvicinarsi maggiormente, verso il figlio più simile a lui, nel quale è in grado di rivedere se stesso, dando l’idea che riempie e caratterizza la nostra società: l’idea di immortalità. Ma non solo: i “cocchi” solitamente sono quelli che tengono una vita “regolare” agli occhi del genitore. I figli che vanno bene a scuola o che seguono le regole. Il bambino di facile gestione aiuta il genitore a non dubitare di se stesso, dandogli la conferma che il lavoro svolto con lui sta portando i risultati prefissati.

Litigi tra figli: semplicemente gelosia o c’è di più?

ogni genitore nega di avere un figlio preferito
litigi tra fratelli (https://o.aolcdn.com)

Quante volte, cari mamma e papà, avete additato i vostri figli per essere gelosi o poco generosi tra fratelli? Ebbene la realtà è un’altra: un figlio che trova il coraggio di accusare i propri genitori di avere delle preferenze non è geloso ma sta esponendo, ragionevolmente, i fatti. Il genitore difronte a una simile reazione risponde con i soliti cliché della gelosia, ma il figlio ha ragione. Il figlio vivendo esternamente la relazione genitore figlio (con l’altro) può codificare tranquillamente quei segnali molto evidenti (tono della voce, indulgenza ecc) che gli attori della situazione non comprendono, poiché accecati dalla negazione della situazione.

Il disagio del cocco di casa

ogni genitore nega di avere un figlio preferito
disparità tra fratelli (http://d.repubblica.it)

I genitori, anche se supereroi alla vista dei figli, sono sempre e comunque persone, umani. Avere simpatie ed antipatie fa parte dell’uomo. Soprattutto nel caso della relazione genitoriale. Il primo passo verso una vita familiare più serena, sarebbe quello dell’ammissione (soprattutto con se stessi) che ci sia una predilezione. Anche perché continuare a preferire un figlio ad un altro non lo aiuta. Il prediletto, infatti, potrebbe incontrare delle problematiche che non sarà in grado di affrontare da solo, poiché abituato alla costante presenza del genitore. Anche se più sicuro di sé, affidabile, esperto nel sedurre le figure di responsabilità diventerà pure oggetto della gelosia dei fratelli. Questa disparità tra fratelli, dunque, porterà il figlio preferito ad avere sensi di colpa. Prediligere un figlio, inoltre significa “trattenerlo” rendendolo, così, incapace di trovare una strada autonoma.



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In volo sulle ali della mia fantasia! Così mi descrivo sin da quando sono una bambina, perché così è come mi sento: sono curiosa e adoro farmi stupire continuamente da ciò che mi circonda, amo la natura, le sfide, la creatività. Tutto questo mi ha permesso di diventare la persona che oggi sono e fare il lavoro dei miei sogni: l’educatrice! Non si deve mai aver paura di mettersi in gioco!!!