Come gestire il rapporto tra fratelli: gelosia, complicità e litigi
I genitori se lo chiedono spesso, in modo particolare quando si trovano a crescere più bambini, ancor di più se si tratta di un maschietto ed una femminuccia. Per evitare che si sviluppi nel corso del tempo qualsiasi forma di gelosia e di contrasto, gli psicologi suggeriscono di stare molto attenti alle fasi iniziali dell’educazione da impartire. Si tratta, nello specifico, di una fase molto delicata dove un comportamento sbagliato può scatenare, purtroppo, delle ripercussioni future non indifferente tra i fratelli.
In questo caso vale, infatti, il concetto primario di parità: è necessario cioè riuscire a comportarsi con tutti i figli alla stessa maniera senza dare vita ad alcun tipo di privilegio. Ciò significa che i fratelli devono essere trattati sia dalla mamma che dal papà alla stessa stregua in qualsiasi situazione, sia bella che brutta della vita.
Come gestire il rapporto tra fratelli?
Se un figlio va, ad esempio, premiato perché si comporta bene, prende un bel voto o ancora per il fatto che vince una gara sportiva, si deve assolutamente fare lo stesso anche con l’altro, elogiandolo per altre differenti ragioni. Nessun figlio, affermano gli psicologi, deve avere la sensazione di trovarsi ad un gradino inferiore rispetto all’altro. Deve essere chiaro a tutti i componenti della famiglia che non esiste un fratello o una sorella migliore oppure peggiore.
Molti genitori, invece, sbagliano senza accorgersene pure nelle sciocchezze come, ad esempio, nei regali. Anche quest’ultimi devono avere lo stesso valore sia economico, che affettivo. E’ necessario attenersi, in generale, alla filosofia greca secondo la quale il giusto equilibrio si trova nel mezzo. Se avviene un litigio tra figli un’altra cosa fondamentale che i genitori devono necessariamente fare è quella di non intromettersi assolutamente. Mai dare, infatti, ragione ad uno e torto all’altro o viceversa. Significherebbe in questo caso prendere le parti di un figlio suscitando inevitabilmente dispiaceri, invidia e rabbia.
Consigli su come gestire il rapporto tra fratelli.
Mai usare due pesi e due misure. Tutti i problemi, di qualsiasi natura essi siano devono essere tenuti in conto da entrambi i genitori. La complicità, invece, è una delle cose più belle che possa esserci tra fratelli. Significa sostenersi a vicenda, comprendersi anche nel silenzio o da lontano ed ancora avere parole di conforto nelle difficoltà. La complicità è, dunque, un sentimento positivo che unisce maggiormente due fratelli andando a cementare un rapporto speciale, fatto di stima e di rispetto reciproco.
Va costruita pian piano, passo dopo passo, sempre in famiglia, tra le mura di casa. Si dice che la chiave principale per costruire un rapporto tra fratelli alieno da gelosia e litigi è la comunicazione. E’ stato, infatti, studiato che per riuscire ad evitare rancori e dissapori inespressi diventa fondamentale riuscire ad aprirsi e parlare tutti insieme, magari attorno ad un tavolo, in occasione di un pranzo o di una cena. Anche l’ascolto è fondamentale per sciogliere nodi. La comunicazione così come il chiarimento sono fasi essenziali per evitare discussioni sterili e forme di allontanamento future, che il più delle volte diventano difficilmente risanabili.
Molti genitori fanno spesso un altro grandissimo errore: quello cioè di osannare davanti agli amici un figlio e screditarne un altro. Si tratta di un comportamento davvero deleterio, che va ad alimentare gelosie ed invidie. Questo atteggiamento, seppur inconsapevole da parte di una madre e di un padre, crea le basi per una competizione tra fratelli, a volte anche molto pericolosa, sviluppando litigi e screzi senza fine. Guai a dire: “lui è più intelligente del fratello…” Oppure “è più bello ed intraprendente…”.
Ricorda che…
L’affetto che si dimostra con baci, abbracci e carezze deve essere equamente distribuito. I genitori, dunque, hanno un compito davvero arduo nell’educazione perché sono i primi a poter rovinare il rapporto tra fratelli.
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