In alcune strutture per l’infanzia vengono proposte degli incontri e delle attività di psicomotricità. Si tratta di iniziative alquanto costruttive e positive per lo sviluppo e la crescita del bambino. Ma un dubbio sorge a molti genitori: cos’è e a cosa serve la psicomotricità per i bambini?
Psicomotricità: come nasce?

La psicomotricità è una scienza che ha lo scopo di osservare ed analizzare l’attività motoria sotto un aspetto più psicologico. Data la sua natura, è uno studio del bambino a 360° e diretta ad aiutare tutti i bambini, durante il loro difficoltoso periodo di crescita. Inoltre, si impone come valido supporto educativo e rieducativo nei casi più particolari come autismo o patologie diverse. Dunque, lo scopo principale della psicomotricità è quello di andare ad analizzare in maniera approfondita il collegamento e la “collaborazione” tra mente e corpo. Questa scienza, nasce in Francia nei primi del secolo scorso. In questo momento si scopre la connessione tra mente e movimento fisico. Da questa scoperta molti sono sta i cambiamenti sopraggiunti: la ginnastica non era più soltanto un rafforzamento fisico, ma anche un mezzo attraverso il quale allenare anche il cervello e lo spirito.
Psicomotricità per bambini: cosa apporta?

Nei primi tre anni di vita il bambino scopre il proprio corpo capendo anche come usarlo per esprimersi. Questo è l’esempio basilare di quanto mente e corpo siano in completa simbiosi. Per questo sono stati ideati dei giochi educati per bambini attraverso i quali i piccoli prendono coscienza del proprio corpo ed apprendono come utilizzarlo. Non solo, è curioso osservare i bambini mentre si dilettano con queste attività: dal loro modo di giocare emerge tutto della personalità del piccolo. Con la psicomotricità si va a lavorare proprio su questo aspetto: trasmettere al bambino come sfruttare le proprie capacità innate attraverso le quali trovare il corretto equilibrio tra mente e corpo. Questa pratica aiuta il piccolo ad acquisire la fiducia in se stesso, apprendendo le tecniche con cui relazionarsi con l’altro.