Ci sono comportamenti dei propri bambini da non sottovalutare perché rappresentano dei campanelli di allarme che indicano una dipendenza da tablet o smartphone
Dipendenza da tablet e smartphone: 5 domande per capire se tuo figlio è a rischio
L’uso costante e frequente di tablet e smartphone, oltre a provocare danni fisici, può avere effetti negativi anche sulla salute mentale dei nostri bambini. Questi dispositivi hanno la capacità di creare dipendenza da tablet o smartphone, sia agli adulti che ai più piccoli. I sintomi sono simili a quelli dall’astinenza da alcol, eroina e cannabis.
La fascia di età più a rischio tra i bambini è dai 4 agli 11 anni, in cui i genitori permettono ai propri figli di usare questi dispositivi in maniera frequente. E’ una maniera per distrarli o tenerli buoni, soprattutto per potersi godere una serata al ristorante o tra amici.
Dipendenza da tablet e smartphone: 5 domande per capire se tuo figlio è a rischio
Per verificare una possibile dipendenza da questi dispositivi, esistono delle domande che tutti i genitori dovrebbero porsi che riguardano il comportamento dei propri figli, per valutare la situazione.
- L’uso dei dispositivi è tutto ciò a cui sembra pensare?
- Il bambino diventa frustrato o aggressivo quando non può utilizzare strumenti multimediali?
- La quantità di tempo che desidera trascorrere in compagnia di tablet e smartphone è in continuo aumento?
- Tuo figlio usa questi dispositivi di nascosto?
- Quando ha avuto una brutta giornata, lo schermo dei dispositivi elettronici sembra essere l’unica cosa che lo aiuta a sentirsi meglio?
Cari genitori, ponetevi queste domande e, se le risposte sono affermative, significa che è arrivato il momento di intervenire perché si tratta di una vera e propria dipendenza d tablet e smartphone. In questo caso, dovete assolutamente diminuire il tempo di utilizzo di questi strumenti , inserendo attività e iniziative da parte della famiglia per trascorrere il tempo con i propri figli, lontano da strumenti multimediali e in contatto con la natura. Se necessario, non esitate a chiedere un supporto al pediatra.
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