I sentimenti, le emozioni, il rispetto sono valori che stanno svanendo all’orizzonte. I giovani a stento sanno cosa siano i sentimenti e le emozioni. La colpa è solo di noi adulti che dei sentimenti ne abbiamo fatto un mero marketing. Dobbiamo tornare ad insegnare il valore delle persone e delle cose, di se stessi! Educare al sentimento.
Cos’è il sentimento?
Il sentimento ha molti significati a seconda del punto vista da cui lo si osserva. Psicologicamente parlando, il sentimento è uno stato d’animo, una condizione cognitivo-affettiva. Esso si pone tra le emozioni (stati affettivi momentanei) e le passioni (stati affettivi prolungati ed incisivi). In pratica sotto l’aspetto più psicologico il sentimento è una forma d’affetto sia oggettiva, e quindi riguardante l’aspetto terzo, quello esterno che soggettiva. La visione soggettiva del sentimento riguarda l’aspetto interiore ed individuale (l’amor proprio): con il Senso “sentimento” di sé si intende il complesso mondo interiore, individuale, la coscienza. Il sentimento, inoltre, è la capacità di dare un giudizio: valutare la reale importanza da dare ad un oggetto, o quanto esso sia importante per una persona. il sentimento p una valutazione soggettiva, in quanto l’importanza di un oggetto non è un valore determinato ma varia a seconda della persona.
Educazione al sentimento
Cosa vuol dire, allora, educare al sentimento? Come si può educare al sentimento se esso è una cosa soggettiva? Ebbene, educare al sentimento, quindi significa sostanzialmente trasmettere al bambino la capacità di comprendere la reale valenza delle cose. Dare un valore ad un oggetto, o a una persona, non significa giudicarla superficialmente, anzi, vuol dire guardare con occhi diversi ciò che già si conosce. È ovvio, come nella vita ci siano cose più o meno importanti per noi e per gli altri.
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L’educazione al sentimento serve a far raggiungere al bambino un livello in cui egli in autonomia riesca a decidere cosa e come persone ed oggetti siano importanti o meno per lui. Oggigiorno, sfortunatamente si affianca il giudizio a qualcosa di negativo, poiché siamo tempestati dai mass media che “valutano” ogni cosa in base a quanto economicamente può fruttare. L’educazione al sentimento ha come scopo, proprio il trasmettere al bambino la capacità di distinguere da solo il giusto, dall’errato, il buono, dal cattivo. Educare al sentimento, inoltre, significa rendere capaci i propri figli di affrontare decisioni senza essere condizionati da altri.
Come si può educare al sentimento?
In questa società molti giovani non sono stati educati al sentimento, e sfortunatamente si riscontrano i risultati negativi per le nuove generazioni. Bisogna, quindi, tornare ad essere degli esempi. Bisogna nuovamente dimostrare ai bambini che avere una propria idea è giusto. Il bambino sin da piccolo deve essere in grado di prendere delle decisioni, basandosi sul valore che dà alle cose. Per rendere tutto questo possibile occorre parlare con loro aiutarli nel percorso verso la comprensione di importanza delle cose. Che siano argomenti che riguardano l’esterno tanto quanto i fattori interiori. Questo percorso aiuterà i più piccoli ad avviarsi verso una strada propria, apprendendo le dinamiche relazionali che dovrà essere in grado di affrontare crescendo.
Qual è lo scopo dell’educazione al sentimento?
Educare al sentimento agevolerà il bambino nella crescita, apprendendo il valore di se stesso prima di tutto. Sapere quanto si vale è un primo passo verso la costituzione di una propria autostima corretta. Elemento, questo, alla base anche delle capacità relazionali della persona. Colui che sa l’importanza del proprio essere, e quindi è cosciente delle proprie capacità, è in grado di affrontare ogni situazione relazionale nel modo più consono. Educare al sentimento, quindi ha come scopo l’agevolare il bambino nell’inserirsi nella società, nel rispettare l’altro e se stesso. Accettare ed accettarsi!
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