La società di oggi mette a disposizione un bagaglio culturale importante. Grazie alla multietnicità che caratterizza il nostro mondo possiamo ampliare le nostre conoscenze. Allora perchè non iniziare dalle basi? Il plurilinguismo è una risorsa importante per la crescita e lo sviluppo sociale, culturale e cognitivo dei bambini.

L’idea del passato

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Plurilinguismo (https://www.scuolasantamariadelfiore.it)

Fino a qualche anno fa, insegnanti e pedagogisti concordavano sulla teoria per la quale l’insegnamento di una seconda lingua dovesse iniziare intorno ai 12 anni circa. Precisamente con l’inizio delle scuole medie inferiori. Erano rari gli istituti elementari che proponevano all’interno del loro programma scolastico un corso di lingue. Col tempo però si è capito che anticipando l’approccio ad una seconda lingua i risultati sarebbero migliorati.

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Basterebbe mettere un momento il naso fuori dall’Italia per capire che nel nostro sistema scolastico qualcosa non va, soprattutto riguardo le lingue straniere. Perchè accade questo? La risposta è semplice: si è scoperto che nel resto d’Europa i bambini si avvicinano ad una seconda lingua sin dai loro primi mesi di vita. Infatti,  già negli asili nido, si possono trovare dei progetti riguardanti una seconda lingua.

Sapendo questo, la domanda che più di frequente si pone un genitore è: “ma, allora, qual è l’età più giusta?”

Le nuove scoperte

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plurilinguismo: nuove scoperte (https://i2.wp.com)

Recenti scoperte scientifiche hanno appurato che: il bambino, che viene a contatto sin da piccolo con due o più lingue, avrà grandi vantaggi in futuro. Infatti, la familiarità ed il ragionamento attraverso più lingue, agevolano la riflessione, il pensiero elastico e quindi l’apprendimento logico. Nel caso di bambini stranieri ad esempio, valorizzare la loro lingua madre, insegnandogli anche la lingua locale, consente, col crescere, di essere più propensi allo studio ed all’apprendimento di altre lingue. I bambini bilingue presentano, sovente, la curiosità per lo studio e le novità. Questi bambini, infatti, sono molto attratti dalla letteratura e dalle novità linguistiche. Ciò avviene proprio perchè la loro mente è propensa ed aperta verso la scoperta lessicale.

Un filo diretto scuola-famiglia

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Impariamo le lingue: collaborazione scuola-famiglia (http://www.sala.org.br)

Un progetto di crescita ideale, infatti deve prevedere la realizzazione di una relazione tra bambino, scuola e famiglia. Soprattutto nei casi di famiglie bilingue, infatti, insegnanti ed educatori, dovrebbero spronare i genitori a dialogare con il figlio, sia nella loro lingua originaria, sia nella lingua locale. Questo connubio linguistico, agevolerà, anche, la fusione tra i diversi mondi a cui il bambino appartiene. Inoltre, apportando una lingua “nuova” all’interno dell’ambito scolastico e del gruppo classe, si potrà affrontare un percorso educativo atto all’inserimento del bambino bilingue e all’ampliamento culturale del resto della classe.

Un percorso didattico mirato all’apprendimento bilingue, partendo dalle esperienze dei bambini, è un progetto costruttivo e valido. Raccontare storie provenienti da diverse culture, apportando l’esperienza personale dei bambini, attraverso le diversità linguistiche, apre al bambino un mondo tutto da scoprire. Lo scambio culturale, di storie e racconti permette ai bambini di apprendere altre lingue, ampliando il loro raggio di ragionamento. In questo modo, si va a lavorare sulle sfere logico-cognitive agevolando lo sviluppo del bambino stesso.



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In volo sulle ali della mia fantasia! Così mi descrivo sin da quando sono una bambina, perché così è come mi sento: sono curiosa e adoro farmi stupire continuamente da ciò che mi circonda, amo la natura, le sfide, la creatività. Tutto questo mi ha permesso di diventare la persona che oggi sono e fare il lavoro dei miei sogni: l’educatrice! Non si deve mai aver paura di mettersi in gioco!!!