Negli asili nido, come al fianco degli adolescenti o di chi presenta degli handicap, c’è una figura spesso sottovalutata. Chi è l’educatore professionale?
Chi è l’educatore professionale?
Rispondere con poche parole non è semplice. L’educatore è colui che deve Sapere, Saper Essere, Saper fare. L’educatore è una persona che intraprende un percorso di “vita”, caratterizzato da continui studi ed aggiornamenti (sapere). Egli, infatti, deve essere in grado di realizzare e attuare dei progetti educativi applicabili alle più disparate situazioni. Per affrontare un progetto pedagogico positivamente, quindi, l’educatore deve avere acquisito delle specifiche conoscenze e competenze. Il percorso preparativo di un educatore serve a raggiungere la consapevolezza di saper essere: cioè l’essere certi di cosa si sta andando ad affrontare, conoscere se stessi e saper “empatizzare” con l’altro, mettendosi in gioco. Tutto questo serve all’educatore per saper fare: mettere, quindi, in pratica le proprie competenze e conoscenze, ponendo al centro la persona senza tralasciare se stesso.
Legalmente parlando, l’educatore professionale è un operatore educativo, che ha acquisito conoscenze e competenze specifiche riguardanti il campo educativo e formativo. In particolar modo, questa figura si attiva in situazioni che presentano problematiche. L’educatore, infatti, opera all’interno di contesti di marginalità, devianza, handicap, ma anche in situazioni “meno problematiche” come le strutture per l’infanzia. Egli, però, non è un insegnante, né un assistente sociale, né tanto meno un operatore sociale volontario. Prima di spiegare cosa fa l’educatore occorre aver chiaro che l’educatore non è una professione, ma è un vero e proprio stile di vita!
Qual è il compito dell’educatore?
Il compito principale dell’educatore è quello di affiancare degli utenti che egli prenderà in carico, e che verranno sostenuti nel loro cammino di crescita. L’educatore dovrà dare fondo a tutte le sue conoscenze per realizzare strategie educative adattabili all’utente. Ogni utente è, per l’educatore, una novità. le persone non sono tutte uguali: anche se le diagnosi sono le stesse, l’educatore dovrà essere in grado di adattare le strategie educative a chi avrà davanti.
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L’educatore professionale, quindi, deve essere in grado di tendere una mano a chi ne ha bisogno senza sostituirsi ad esso, ma facendo da specchio, mostrando le capacità di chi ha difronte. Questa definizione, in un certo senso, sminuisce la figura dell’educatore, poiché non è semplice descriverne l’importanza all’interno di un progetto pedagogico. Per spiegare in modo semplice quanto sia fondamentale questa figura in un processo educativo, potremmo fare degli esempi. Un educatore è colui che vive a stretto contatto con l’utente, che deve essere in grado di instaurare con lui una relazione di reciproca fiducia, senza, però, mai lasciarsi coinvolgere. L’educatore è una persona che deve saper “fare da specchio”: cogliere le capacità dell’altro e mostrargliele per poter renderle solide basi da cui partire per il percorso di crescita.
Quali sono i settori in cui lavora l’educatore?
L’educatore professionale opera in diversi settori. Egli può esercitare la sua professione in ogni ambito in cui vi è un progetto educativo:
- strutture per l’infanzia
- strutture educative scolastiche ed extra scolastiche
- case famiglie
- comunità e carceri
- centri diurni per le disabilità
- servizi culturali
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