Alcuni metodi educati attirano l’attenzione dei genitori che si pongono molte domande spesso con risposte contrastanti. Uno di questi metodo è il siediti e rifletti!
Siediti e rifletti! Alzi la mano chi non lo ha mai detto ai propri figli!
Sono sicura che molti dei genitori che stanno leggendo questo articolo abbiamo, almeno una volta, detto al proprio figlio di sedersi a riflettere sul malfatto. Questo accade, soprattutto, quando il bambino commette degli errori o detiene un atteggiamento abbastanza grave e continuo. Si tratta di un modo per far riacquistare la calma al bambino attirando la sua attenzione.
Questo metodo è stato molto messo in discussione, poiché da un lato vi sono educatori e genitori che lo ritengono positivo, mentre per altri risulta una punizione troppo severa. Ma dove sta la ragione? come sempre nel mezzo.
Siediti e rifletti: in cosa consiste?
In alcuni casi, riportare la calma nel bambino ed attirare la sua attenzione potrebbe risultare complicato. Molti sono i metodi proposti dalla pedagogia, a partire dal metodo montessoriano con i baratto della calma.
Nel caso del siedi e rifletti, conosciuta anche come la sedia della calma, si tratta di prendere come riferimento una sedia, o una poltrona, e designarla a sedia per la calma. Ciò significa che, nei momento di crisi del bambino, questo verrà fatto sedere per qualche minuto a riflettere. Inizialmente, il bambino resterà da solo seduto sulla sedia, una volta ritrovata la calma, l’adulto dovrà avvicinarsi e parlare con il bimbo per comprendere se il motivo dello “stop” è stato acquisito e compreso. Una volta riportata la calma il bambino può tranquillamente tornare a giocare o a fare le attività che stava svolgendo, ma con un altro spirito.
Siediti e rifletti: pro e contro del metodo
Come per ogni cosa che riguarda, soprattutto, i più piccoli, anche il metodo del siediti e rifletti (o sedia della calma o della riflessione), esistono delle correnti di pensiero contrastanti. Alcuni “addetti ai lavori”, genitori in primis, ed anche educatori, sono propensi ad utilizzare questo metodo, poichè è un modo non invasivo di riportare l’attenzione e calma nel bambino. Altri, invece, ritengono tale metodo una punizione troppo severa in quanto lo riconducono all’ormai obsoleta “punizione” del “vai in ginocchio e faccia al muro”. Ovviamente, la sedia della calma non è proprio la stessa cosa, ma comunque ecco i pro ed i contro elencati dagli esperti.
- Aspetti positivi: facendo allontanare il bambino dalla situazione di criticità e dall’influenza degli altri bambini, il bambino può ritrovare il proprio autocontrollo, ritrovando la calma; il bambino non subisce alcun tipo di abuso o violenza, nè psichica, nè tanto meno fisica.
- Aspetti negativi: il bambino potrebbe percepire tale situazione, non come un’azione positiva, ma come punizione; se la situazione si prolunga nel tempo, l’azione educativa perde significato.
Come si evince da questi aspetti, questo metodo per ritrovare la calma deve essere applicato con cognizione di causa e non a caso. Prima di intervenire in questo modo occorre saper osservare il comportamento e le motivazioni che portano il bambino a raggiungere i livelli di rabbia che esprime.
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