Essere genitori è una grande avventura, ricca di emozioni di esperienze soprattutto belle ma anche traumatiche. A volte, però, accade che un genitore esaurisce le forze, non riesce a godere a pieno della gioia che un figlio porta in casa. Questa fase comune tra le mamme e i papà, soprattutto giovani ed alle prime armi. Ecco cos’è l’esaurimento emotivo.
Cos’è l’esaurimento emotivo?
Un figlio regala un’infinità di gioie, attimi indimenticabili. Ma un figlio riesce anche ad assorbire tutte le energie vitali di un genitore, soprattutto se alle prime armi e con un bambino da 0 a 7 anni. L’esaurimento emotivo è una patologia scoperta e studiata soprattutto in coloro che professano lavori ad alto livello di stress: imprenditori, uomini d’affari o dirigenti. Quindi l’esaurimento emotivo colpisce soprattutto chi ricopre un ruolo decisivo con molte responsabilità e sottoposto continuamente ad affrontare scelte che coinvolgono terzi. Dati questi dettagli dell’esaurimento emotivo, vien da sé che anche il genitore ricopre tale ruolo nei confronti del figlio. Quindi un genitore, a volte, ha l’immane bisogno di allontanarsi fisicamente e mentalmente dal figlio per ricaricare le energie.
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La problematicità fondamentale di tale sindrome, sta nella perdita di sensibilità e contatto con ciò che ci circonda. Infatti si arriva ad avere reazioni non adeguate agli eventi che accadono. L’esaurimento emotivo presenta una costante perdita di interesse a tutto ciò che è al di fuori di noi, è una sorta di “stand – by”. Solitamente chi vive un esaurimento nervoso presenta delle caratteristiche precise. Innanzitutto è irritabile ad ogni gesto del figlio: ogni azione del bambino crea una reazione eccessiva ed inappropriata. Ma comunque di positivo c’è che ancora si reagisce. Si presentano crisi di pianto immotivate, sintomi di depressione. Lungo andare, se non vengono presi dei provvedimenti per tempo, questa irritazione tramuta in indifferenza. Infatti, si rischia di incorrere in uno stato di vuoto totale.
Come reagiscono i bambini?
Il figlio di un genitore che sta vivendo un momento di esaurimento emotivo, se ne accorge, lo sente. In questi casi i figli assumono dei comportamenti tali da attirare cono ogni mezzo l’attenzione dell’adulto. A volte, la situazione si ribalta, il bambino si prende cura del genitore assumendosi le responsabilità che dovrebbero essere dell’adulto. Piccoli gesti di cura come l’abbraccio o l’avere attenzioni particolari, però, negherà loro di vivere la propria infanzia. Infatti sono bambini che diventano già adultizzati, si comportano da grandi: questo è causa del crollo emotivo dell’adulto.
Come affrontare l’esaurimento emotivo?
L’esaurimento emotivo è una sindrome superabile, soltanto se la si vuole affrontare. Prima di tutto bisogna reagire. Sentirsi dei bravi genitori, capaci di stare al fianco dei nostri figli. Inoltre, bisogna comprendere dove e come impiegare le nostre energie, ascoltare il proprio corpo. Infatti, dobbiamo sempre rispondere alle richieste che il nostro corpo ci invia: se sentiamo il bisogno di fermarci e riposare, rivolgiamoci a chi ci è vicino per darci un momento per recuperare le forze. Altro passaggio importante è comprendere ciò che ci fa bene e ciò che invece ci fa male. Basterebbe, infatti fermarsi un secondo a pensare a chi e cosa è utile e positivo per il nostro benessere e chi invece è solo un ulteriore peso o portatore di negatività.
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