Primina si o no? E’ la domanda che sorge spontanea a tutti i genitori di bambini che compiono 6 anni dal 1 gennaio al 30 aprile. E’ meglio anticipare l’iscrizione alle scuole elementari o lasciarli giocare ancora un po’? Vediamo i pro ed i contro riguardo la scelta della primina
Primina si o no? La scelta spetta ai genitori
La primina, o anticipo scolastico, è stata introdotta con la legge 53/2003, che ha ridisegnato il sistema dell’istruzione, dalla scuola dell’infanzia fino alle scuole superiori. La possibilità di iscrivere alla prima classe della scuola primaria i bambini di circa cinque anni e mezzo, che compiono i 6 anni entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento, è stata poi formalizzata con il Decreto legislativo n. 59/2004. Sono molti i genitori che finora hanno optato per la primina.
Di certo la decisione finale spetta ai genitori. Decisione che, indubbiamente solleva tante domande ed incertezze. Quello che ogni mamma vorrebbe sapere prima di tutto è: andare a scuola prima del tempo è un bene per i bambini? Oppure accelerare le tappe può interferire con un sano e naturale sviluppo emotivo e cognitivo?
Le prime valutazioni che un genitore deve fare sono:
- La capacità e la predisposizione del proprio bambino,
- Le caratteristiche della struttura scolastica e il metodo didattico adottato dagli insegnanti,
- Lo stato emotivo del proprio bambino, per accertarsi che il passaggio dalla scuola dell’infanzia ai banchi di scuola sia piacevole e non traumatico.
Primina si o no? Ecco i pro e i contro
I contro: secondo un’indagine curata dalla Cambridge University, i bambini hanno il diritto di essere bambini e quindi di giocare. E’ quindi sconsigliato anticipare i tempi e togliere spazio al gioco che è fondamentale per la crescita dei bambini.
I pro: c’è chi invece sostiene che la primina sia un modo per stimolare ulteriormente l’intelligenza dei bambini. Oggi i bambini ricevono tanti stimoli i quali favoriscono una maggiore rapidità di apprendimento. Per cui, ammesso che l’offerta didattica sia tale da poter intercettare i bisogni dei bambini anticipatari, non vi sono controindicazioni.
Aspetti fondamentali da valutare per la scelta o meno della primina
- Maturità emotiva: non è sufficiente valutare le capacità cognitive del bambino, ovvero il fatto che sappia già leggere o scrivere. Bensì la maturità emotiva e affettiva. Infatti, un bambino di 5 anni e mezzo può essere intelligentissimo, ma non riuscire a stare fermo e concentrarsi per i tempi richiesti dalla scuola elementare. E’ importante, quindi, rispettare i loro tempi, i loro ritmi e i loro reali bisogni. Solo in questo modo riescono ad apprendere ed imparare di più.
- Il gioco tra pari: la capacità di studio e di apprendimento di un bambino, non dipendono solo dallo sviluppo cognitivo e intellettuale, ma anche dalle competenze emotive e sociali. A tal proposito, non bisogna sottovalutare l’importanza del gioco. Il gioco è il bisogno primario e fondamentale del bambino. È lo spazio attraverso il quale, dai tre ai sei anni, i bambini costruiscono significati condivisi e la loro cultura: la cultura dei pari. E la scuola primaria non sempre è in continuità con la scuola dell’infanzia, raramente è scuola del gioco. Questo può richiedere ai bambini un notevole sforzo di adattamento.
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