I bambini nel loro percorso di crescita devono superare delle fasi che spesso lasciano perplessi gli adulti. Una di queste fasi, che solitamente preoccua il genitore, è la fase del morso. L’argomento “bambini che mordono” è tra i più comuni, ma allo stesso tempo delicati, poiché coinvolge direttamente sia il bambino che mamma e papà. Questo perché, nella maggior parte dei casi, il genitore è la vittima designata: ma perché i bambini mordono?

Apprendo con la bocca

perché i bambini mordono
Questo è amore – esprimere i sentimenti e conoscere il mondo con la bocca (http://images.unadonna.it)

Come abbiamo spesso ripetuto, la crescita e lo sviluppo del bambino si snoda attraverso diverse fasi. Da 0 a 3 anni, ossia quando il bambino inizia lo svezzamento partendo dalle pappe, lo sviluppo riguarda sostanzialmente l’aspetto conoscitivo, e quindi la scoperta dell’altro e del “mondo” e l’aspetto emotivo. In questo periodo, il bambino, inizia ad essere attratto ed incuriosito da ciò che lo circonda. Ma soprattutto, il piccolo ha il primo approccio con la propria sfera emotiva che ancora non conosce e quindi non sa gestire. Questa è la “fase orale”, così definita perché in questo momento il mezzo utilizzato dal bambino per la scoperta è la bocca.

Mordere per conosce ed esprimersi

La fase orale è, per il bambino, l’inizio di tutto. Il piccolo ancora non è in grado né di esprimersi, né di muoversi. Sta imparando a poco a poco cosa sono gli arti e come muoverli. Però, per il momento, l’unico mezzo attraverso il quale instaurare un contatto con l’esterno è la bocca. Attraverso la bocca, il bambino può conoscere la consistenza delle cose, il loro sapore e le reazioni che detto gesto provoca in chi gli è vicino. Sta di fatto, che è proprio nella fase orale che il bambino lecca, morde e porta alla bocca qualsiasi oggetto o persona. Questo comportamento è, da un lato un atto per conoscere e risolvere il proprio bisogno dettato dalla curiosità, dall’altro lato è un gesto che comporta un piacere libidico e spesso con azione calmante: basti vedere il bisogno del ciuccio.

Oltre alla conoscenza del mondo, il bambino, attraverso il morso e quindi alla bocca, tenta di esprimere le proprie emozioni ed i propri pensieri. Se così non fosse, resterebbero intrappolati nella mente, poichè il bambino non ha ancora la capacità per esprimerli verbalmente o con altre gestualità. Quindi, il genitore trovandosi difronte a tali situazioni, deve rendersi conto che un morso non è soltanto l’espressione di uno stato di rabbia. Il morso di un bambino può essere anche un gesto di affetto, di paura, di frustrazione, e molto altro.

Come bisogna comportarsi?

perché i bambini mordono
I genitori sono le vittime designate (https://www.uppa.it)

In questa fase, le emozioni sono, per il bambino, degli impulsi che secondo il piccolo devono essere soddisfatti nell’immediato. Esprimono il loro stato come se fosse una pulsione. Ma non comprendono le conseguenze di tale gesto, né sono a conoscenza di altri modi per esprimersi. È per questo motivo che, soprattutto in questi primi anni di vita, il bambino necessita dei “NO” e delle regole. Il genitore deve, ovviamente, tentare un primo approccio attraverso il quale comprendere le cause di tale comportamento. Ma allo stesso tempo deve essere in grado di mantenere ed instaurare delle regole ferme ed immutabili.

“Se un gesto non deve essere fatto, non deve essere fatto mai!”. Quindi è sempre opportuno che il genitore presti attenzione al gesto, tenti di capire cosa vuole esprimere il bambino. In questo caso, il ruolo del genitore è insostituibile per far si che tale fase abbia un risvolto positivo. Perché il genitore ha il compito di trasmettere i mezzi e le modalità più consone per esprimersi ed esprimere le proprie emozioni.

Ovviamente il morso, anche se rientra in un range di comportamenti normali, va corretto. Quindi il genitore deve spiegare al bambino che tale gesto è sbagliato, crea dolore a chi lo riceve, lasciando dei brutti segni. Insegnate al bambino il modo attraverso il quale un oggetto va utilizzato o indicato, spiegate che se qualcosa non va deve dirvelo, anche piangendo ma non con il morso! Tenete sempre un comportamento fermo e sicuro: è ovvio che le punizioni (soprattutto fisiche) non serviranno, poiché ad un gesto doloroso non si può rispondere con altro gesto doloroso!

Date sempre il buon esempio!



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In volo sulle ali della mia fantasia! Così mi descrivo sin da quando sono una bambina, perché così è come mi sento: sono curiosa e adoro farmi stupire continuamente da ciò che mi circonda, amo la natura, le sfide, la creatività. Tutto questo mi ha permesso di diventare la persona che oggi sono e fare il lavoro dei miei sogni: l’educatrice! Non si deve mai aver paura di mettersi in gioco!!!