La separazione tra mamma e bambino non avviene direttamente con il parto. Questo è un percorso che dura più dei 9 mesi di gestazione. Ecco cosa si indica con endogestazione ed esogestazione.
Endogestazione ed esogestazione
Il percorso di separazione tra madre e figlio è una via che dura 18 mesi: 9 mesi di gestazione ed i primi 9 mesi di vita del bambino. Giusti a questo termine mamma e figlio saranno in grado di intraprendere una vita come soggetti distinti, senza creare traumi profondi. Da questo punto di vista gravidanza e i primi 9 mesi di vita del bambino si snodano seguendo le stesse fasi suddivise in 3 mesi. Infatti, sia i primi 9 mesi che quelli successivi sono suddivisibili in 3 trimestri che corrispondono a 3 fasi attraverso e quali mamma e feto prima, bimbo dopo, percorrono la via che li conduce verso la creazione di una corretta forma di attaccamento e separazione non traumatica. Infatti, sia l’Endogestazione (la gravidanza) che l’Esogestazione (i primi 9 mesi di vita del bambino) si sviluppano in:
- I trimestre: conflittualità (puerperio nella seconda fase)
- II trimestre: armonia
- III trimestre: separazione
Queste fasi stanno ad indicare come per mamma e figlio (e nella seconda fase anche per papà e figlio) per la realizzazione di una serena relazione si ha bisogno di un determinato tempo. Al termine di esso si svilupperà tra il nuovo arrivato ed i genitori un legame forte ed indissolubile. È noto ormai che il bambino, come evidenziava Bowlby, oltre alle cure per la sopravvivenza, e quindi la soluzione dei bisogni, ha bisogno del contatto e dell’affetto. Sta di fatto che molte patologie e disturbi del comportamento e della personalità derivano da dette mancanze! È importante, però, trovare il giusto equilibrio.
Anche il parto incide sul comportamento del bambino
Alcune ricerche hanno portato in rilevanza quanto sia importante la fase del parto. Un parto naturale in cui si rispetti la fisiologia ed i bisogni della nascita influenzano positivamente il comportamento del nascituro. Un distacco traumatico, come quello che potrebbe accadere tra madre e figlio subito dopo il parto, influisce negativamente sul neonato. Nel caso in cui il bambino non può essere subito attaccato al seno materno per un qualche problema che richieda un intervento immediato, renderà il bambino insicuro. Crescendo, infatti, il piccolo potrebbe assumere atteggiamenti estremi nei confronti della mamma. Ade esempio voler continuamente stare in braccio a lei o dormire ogni notte con i genitori. Questi atteggiamenti in un primo momento possono apparire normali per un bambino ma a lungo andare potrebbero tramutarsi in disturbi.